venerdì, Aprile 19, 2024

L’importanza della scrittura a mano: la parola alla grafologa Maria Teresa Morasso

Con l’avvento dei dispositivi tecnologici moderni, che consentono una scrittura attraverso tastiera, sia fisica che virtuale, sempre meno sono le occasioni, in cui si scrive manualmente; carta e penna, sono quasi finiti nel “dimenticatoio”.

Secondo la grafologa Maria Teresa Morasso, che da anni tiene al Palazzo Ducale di Genova, registrando sempre il tutto esaurito, corsi a insegnanti che vogliono comprendere meglio chi hanno davanti, ovvero, studenti sia grandi che piccini, l’abbandono totale della scrittura a mano, avrebbe delle serie ripercussioni sul cervello.

Il corso “L’osservazione grafologica: uno strumento per conoscere gli allievi”, secondo la grafologa, specializzata in “Educazione del gesto grafico”, è uno strumento per meglio comprendere gli adolescenti attraverso la loro grafia; è come il Dna o le impronte digitali: indicano la nostra unicità, sono diversi ed inimitabili, anche se la scienza è ormai in grado di manipolare il Dna.

La grafia, infatti, dal greco “γραϕία”, “graphía”, che significa anche “disegno”, “descrizione”, “studio”, “trattato”, richiama il nostro carattere, quello interiore e la nostra emotività, perché attraverso il modo in cui viene editato il segno grafico, qualsiasi esso sia, si può comprendere che tipo di persone siamo.

La scrittura manuale è da più di trent’anni, oggetto di interesse e di indagine della Morasso; laureata alla facoltà di Urbino, ha poi finalizzato le sue competenze alla consulenza professionale e, in ambito culturale più ampio, all’approfondimento conoscitivo di personalità in campo letterario, storico, artistico, musicale e scientifico.

“Per aiutarli nella comprensione delle loro caratteristiche, ma anche dei loro disagi – spiega Maria Teresa riferendosi agli studenti – l’analisi della scrittura, consente anche di mettere a fuoco il loro potenziale, che per loro può essere ancora sconosciuto e inconsapevole. Anche per poterli orientare nelle scelte di vita e scolastiche.”

E precisa: “La scrittura ci rappresenta in tutte le nostre caratteristiche: intellettive, emozionali, affettive. Attraverso la lettura approfondita del segno grafico, possiamo individuare, per esempio, la qualità dell’intelligenza: come la si usa e verso cosa è orientata, se verso il piano più pratico o più speculativo, e se la persona tende più ad analizzare gli elementi che osserva, o se ha un atteggiamento più intuitivo e impulsivo.”

La Morasso, che a Gennaio, condurrà un incontro sul “genio”: “Paganini e Hendrix: il linguaggio nelle mani”, spiega anche che: “Abbandonare la scrittura a mano significa non usare il cervello. È più in linea col nostro pensiero e quindi favorisce lo sviluppo del pensiero critico, la capacità di concentrazione, di memoria e di sintesi. In particolare, il corsivo meglio rappresenta la coesione col nostro pensiero”.

L’importanza del segno grafico, della scrittura a mano nei diversi caratteri, del resto, era ed è ben nota anche a chi ha rivoluzionato il mondo digitale; modello e maestro per Steve Jobs per esempio, fu il sacerdote calligrafo di origine italiana Robert Palladino.

Si sa, infatti, che Steve Jobs aveva compreso bene il valore della calli-grafia: lui stesso aveva seguito un corso sulla “bella grafia”, che gli sarebbe servito per realizzare il primo MacIntosh, con i caratteri tipografici che tutti oggi conosciamo e usiamo.

Insomma, la scrittura non solo è la nostra “impronta”, ma è anche un importantissimo strumento, per esercitare l’intelligenza; quindi sarebbe sicuramente meglio, se trovassimo tutti il modo, almeno ogni tanto, per scrivere manualmente, magari anche solo la lista della spesa, dato che oggi esistono delle “App”, che riescono a sostituire anche quella.

Maria Teresa Morasso
Maria Teresa Morasso
Pasquale Kovacic
Pasquale Kovacichttp://pasqualekovacic.altervista.org/
Giornalista e scrittore, nato a Monza nel 1969. Saggista e studioso di psicologia, parapsicologia e spiritualità, scrive per lo più su tali argomenti oltre che cronaca, attualità, ambiente, società e politica. "L'informazione è un dovere e una responsabilità che grava su chi scrive per tutti. Per questo motivo deve sempre smascherare e contrapporsi alla disinformazione".

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