Non c’è testata giornalistica, in questi ultimi mesi, che non abbia parlato di Luciano Ligabue, per un motivo o per l’altro. Dopo la due giorni di Liga Rock Park di Monza, più di un anno fa, che seguiva l’uscita del nuovo lavoro Made in Italy (al quale era presente anche chi vi scrive) il successo è stato come sempre immediato, ed ha dato il via al relativo tour per palazzetti.
Come tutti sapete però il suddetto tour ha dovuto esser interrotto per via dell’operazione alle corde vocali subita dal cantante. Ma anche chi si è ritrovato con un biglietto per una data annullata ha avuto il suo riscatto.
Il Made in Italy tour è ripartito il 4 settembre da Rimini, e proseguendo per tappe come Milano, Roma e Firenze (solo alcune) è approdato il 13 ottobre nella città di Mantova, più precisamente al PalaBam, data alla quale è seguita quella del giorno dopo. Sabato 14 ottobre, appunto.
Lo spettacolo è iniziato con le immagini in anteprima di Made in Italy, il film in uscita nel 2018, con protagonisti Stefano Accorsi (già visto in Radiofreccia e Da zero a dieci) e Kasia Smutniak. Il primo brano dunque è stato Mi chiamano Riko, contenuto nel nuovo album e nella colonna sonora. A seguire un misto fra pezzi nuovi e vecchie glorie, fra cui le inossidabili Marlon Brando è sempre lui e Lambrusco e pop corn, senza dimenticare Certe notti e Balliamo sul mondo. A tutto ciò si è aggiunto poi l’immancabile momento acustico – sul quale Luciano ha scherzato, chiedendo al pubblico “restate dove siete, non scappate”, con Non è tempo per noi e la struggente A modo tuo, scritta per Elisa. A concludere una serata magnifica la trascinante Urlando contro il cielo.
Accompagnato dal fedele Federico Poggipollini e dal resto della sua superba band Ligabue è apparso nuovamente in gran forma, e in grado di scatenare il pubblico con successi come Tra palco e realtà e A che ora è la fine del mondo? come di emozionarlo con pezzi della profondità di Sono sempre i sogni a dare forma al mondo o Tu sei lei. Due ore di musica nella sua espressione più pura, due ore di semplice evasione come soltanto Luciano Ligabue è in grado di fare, pur (ovviamente) in una dimensione notevolmente più ridotta rispetto a Campovolo o al già citato Liga Rock Park. E naturalmente non è finita: il tour continua già da stasera ad Ancona, per poi proseguire con città come Pesaro (18 del mese), Padova (20 e 21), Trieste (23 e 24) e Bologna (27 e 28), per citare le tappe di ottobre. Fanalino di coda le due date di novembre, il 3 e 4 nella città di Cagliari.
Da vera fan prima che cronista e collaboratrice di questo giornale, posso ancora una volta ringraziare questo artista per quello che fa e per quello che è, sperando in un futuro prossimo di potervi recensire un nuovo evento del genere.