La guardia costiera di Roma contattata aveva invitato a lasciarli alle motovedette di Tripoli, ma la barca della Ong italiana considerando in pericolo i naufraghi disidratati tra i quali donne incinta e bambini in fasce, li ha presi a bordo.
I maschi stanno a prua, i bambini e le donne a poppa dell’imbarcazione lunga 18 metri. Hanno i volti stanchi, dove si affaccia un sorriso quando dicono: “Non è scomodo, meglio dieci anni qui sopra che un secondo in libiche”
Tutto comincia nel primo
La ong chiama la sala operativa della guardia costiera di Roma chiedendo di indicazioni. La risposta è netta: lasciate l’intervento alle motovedette libiche, che però riporterebbero i naufraghi in Libia, paese in guerra, dove i centri di detenzione vengono bombardati
La Alex, 18 metri a vela, in teoria non è in grado e soprattutto non è strutturata per prendere a bordo decine di migranti. Ma vista la situazione pessima del gommone, di una donna incinta in gravi condizioni, dei bambini alcune dei quali in fasce, i volontari hanno deciso di caricato a bordo i naufraghi. Uno a uno, con i loro giubbotti salvagente e aiutati dagli 11 membri dell’equipaggio, sono stati fatti salire sulla barca a vela dove un sanitario li sta visitando e reidratando. Li aspettano altre 180 miglia di mare prima di arrivare nei pressi di un porto, tallonati da una motovedetta libica che li sta inseguendo.
Poco prima del soccorso in mare dei naufraghi, la nave di Mediterranea aveva segnalato un relitto, sulla loro pagina di Facebook: “Siamo in pattugliamento insieme ad Open Arms in sar libica, cioè la zona in cui la responsabilità di intervento in caso di naufragio sarebbe della cosiddetta “guardia costiera libica”. Il nostro faro è come sempre il rispetto dei diritti umani.
Nel corso del nostro pattugliamento abbiamo incontrato il relitto di un gommone. Quasi sicuramente un naufragio. Quanti morti non lo sapremo mai. Un relitto di un “rubber boat” semiaffondato con tanto di motore. Nessuna indicazione di rescue completato. C’è la seria possibilità che si tratti dei resti di un naufragio “fantasma”. Nel silenzio – conclude Mediterranea – l’umanità muore. Senza testimoni.”
Aggiornamento delle 22.24
Mediterranea chiede di poter attraccare a Lampedusa
La Ong Mediterranea Saving Humans ha scritto su Twitter che la nave Alex ha chiesto di poter arrivare a Lampedusa per sbarcare i 54 migranti tratti in salvo nelle acque libiche. “Nave Alex di .
Mediterranea sta facendo rotta verso Nord, fuori dalla zona SAR libica – hanno twittato -. Abbiamo chiesto a ITMRCC Roma l’assegnazione urgente di .Lampedusa come porto sicuro più vicino di sbarco”.