In Libano il futuro dei bambini è appeso a un filo. L’istruzione non dovrebbe essere ne un optional ne un diritto riservato solo a certe elite. Tutti i bambini e i ragazzini dovrebbero avere accesso allo studio, accesso a qualcosa che li possa aiutare a costruirsi un futuro migliore. Purtroppo in Libano non è così e questo succede in moltissimi altri Paesi del mondo.
Libano, crisi continua a lacerare il tessuto economico
Libano, il futuro dei bambini perchè è in pericolo?
Il Libano è una terra così magica e ricca di tradizioni, usi e costumi che purtroppo sono messi in ombra dalle continue guerre e tensioni sociali. Tutto questo ha influenzato anche la vita dei più piccoli che si sono visti togliere un diritto umano fondamentale: l’istruzione. Molti bambini non vanno a scuola da ottobre 2019 quando cominciarono le proteste sociali e nessun luogo era più sicuro. Poi con l’avvento del Covid-19 la situazione è peggiorata. Si stima che da quando è iniziata la pandemia, 1,2 milioni di minori non abbia più frequentato le lezioni. Si tratta di una vera e propria catastrofe educativa. Tutto questo sta togliendo a questi giovani uomini e donne, il diritto di costruirsi una vita e un futuro migliore. La maggior parte delle famiglie vive poi in povertà e perciò la scuola passa in secondo piano.
Le voci dei più piccoli
Adam ha undici anni e come tutti i bambini della sua età avrebbe diritto a sognare, giocare e ad andare a scuola. Con il virus, la didattica a distanza ha preso il sopravvento ma non tutti hanno la connessione internet stabile o apparecchi che garantiscano di seguire le lezioni serenamente. Adam si deve recare ogni giorno, con le sue sorelle, dal vicino: “Quando ci inviano le lezioni, non le capisco molto bene. Sarebbe meglio tornare a scuola, ma ho anche paura di tornare, perché cosa succederebbe se uno dei miei amici venisse infettato dal COVID-19? Ci infetterebbe tutti?”.
Hala è una bambina di quattro anni che frequenta un asilo ma che a causa della mancanza di interazione con altri coetanei, non parla come dovrebbe fare una bimba della sua età. La madre dice: “Se non fosse stato per i miei continui colloqui con Hala sulla scuola l’anno scorso, non sono sicura che avrebbe capito la situazione. Con i blocchi e il contesto economico attuale, Hala non esce quasi mai di casa e questo non fa bene al suo benessere mentale e ai suoi progressi in logopedia. Senza scuole in cui interagire con i bambini della sua età e privata della possibilità di uscire per andare anche in un parco, ero molto preoccupata per lei. Anche se ci sono blocchi, il centro continua a fornire lezioni e attività di istruzione online, il che mi ha davvero incoraggiato a iscrivere mia figlia”. La situazione è davvero grave e purtroppo il problema dell’istruzione è sempre passato in secondo piano rispetto ad altre questioni. Per aiutare questi bambini bisognerebbe lasciare da parte un po’ di odio.