giovedì, Aprile 25, 2024

L’IA crea il primo anchorman digitale: minacciati i giornalisti televisivi

Cina- Debutto dell’anchorman digitale

In pericolo i giornalisti televisivi che temono di essere soppiantati dall’invasione dell’intelligenza artificiale.
E’ stato difatti presentato in Cina il primo annunciatore di notizie virtuale, un avatar frutto del lavoro di Xinhua e il motore di ricerca Sogou.com.

L’“Ai Anchors”, mosso da alcuni algoritmi, si presenta agli occhi degli spettatori, in giacca e cravatta, a primo impatto il suo aspetto realistico ingannerebbe chiunque, tuttavia la sua voce robotica ne tradisce l’identità. Ha dato il benvenuto a coloro che erano dall’altra parte dello schermo, informandoli del fatto che avrebbero seguito un notiziario in lingua inglese. Accanto alla versione inglese, esiste un’altra che parla solo cinese, caratterizzata da un viso diverso. “Lavorerò incessantemente per tenervi informati. Non vedo l’ora di tenervi informati sulle ultime notizie”: sono state le parole dell’ambiguo nuovo presentatore. Secondo Xinhua, difatti, egli  è in grado di ‘lavorare’ 24 ore al giorno sul sito internet dell’agenzia di stampa e sui suoi profili social, “riducendo così i costi di produzione delle notizie”. Un ottimo veicolo per diffondere in tempo reale le breaking news, in quanto è maggiore la sua rapidità nel leggere le notizie rispetto alla tradizionale CGI, immagini generate dal computer.

Funzionalità

“È in grado di leggere i testi con la stessa naturalezza di un anchorman professionista”, dichiara ancora Xinhua News: infatti alla base vi sono registrazioni di annunciatori reali. A questo sistema sono stati poi aggiunti altri, responsabili dei movimenti del volto, delle espressioni labiali, in modo da rendere credibile la faccia. Il parlato è opera di un motore di sintesi vocale simile a quelli utilizzati per i comuni assistenti vocali come l’Assistente Google, che legge un semplice copione scritto da redattori umani. Il tutto è coordinato da un terzo sistema che si occupa della sincornizzazione della voce e del labiale. Il personaggio digiale collaborerà con altri colleghi nella lettura di notizie fornite dall’agenzia Xihua News. E’ comparso per la prima volta durante la quinta World Internet Conference che si è tenuta nella provincia cinese dello Zhejiang.

Il commento di Michael Wooldridge

L’orecchio umano nota subito il tono di voce robotico, l’occhio coglie la ripetività di azioni ed espressioni, ma la tecnologia appresterà celeri modifiche. In particolare per l’esperto Michael Wooldridge queste mancanze sono oggetto di discussione. Dall’Università di Oxford il ricercatore ne denuncia la carenza di realismo. “È difficile guardarlo per più di qualche minuto”, sostiene l’esperto, “È monotono e non mette alcuna enfasi nelle frasi”.
Pecca di difficile creazione di sintonia tra il pubblico ed un anchorman digitale, eliminando in tal modo un possibile legame di fiducia che nascerebbe tra individui reali.
Una trovata tanto geniale quanto inquietante, il pensiero di un futuro dominato dall’intelligenza artificiale sorge difatti sponeaneo ed, assieme ad esso, il timore di ciò.

 

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