Sinonimo di omofobia e arretratezza. Viene definita così la città di Kraśnik nel Sud-Est della Polonia a causa della sua proclamazione di LGBT free-zone. Nonostante la dichiarazione fosse solo simbolica, nei mesi successivi la città ha subito molte conseguenze tra cui la sospensione di finanziamenti provenienti dall’estero. Per questo motivo il sindaco Wojciech Wilk vorrebbe ora fare un passo indietro.
Kraśnik: quando la città si è proclamata LGBT free-zone?
Krasnik, 32mila abitanti, si era proclamata “libera dall’ideologia LGBT” nel maggio 2019, accodandosi alla decisione di molte altre città polacche della sua regione. La dichiarazione era arrivata dopo che il consiglio cittadino locale aveva cercato di assecondare la parte di popolazione anziana più conservatrice, oltre che la più consistente. Questo perchè “l’ideologia LGBT”, i conservatori locali minacciava i valori cristiani del paese. Tuttavia il sindaco Wilk ora vorrebbe fare un passo indietro, e ritirare la dichiarazione. La decisione ha infatti trasformato la sua città nello “zimbello d’Europa” e il nome di Krasnik in un “sinonimo di omofobia”. Inoltre un articolo scritto dal New York Times ha rappresentato il culmine di questa crisi dell’immagine.
La perdita di soldi per la città
Il sindaco spiega come Krasnik appartenga a una delle regioni più povere dell’Unione europea. Una città minacciata dal degrado sociale ed economico. I fondi dell’Ue e quelli norvegesi rappresentano una via d’uscita efficace per evitare il collasso. “Reputo, dunque, che la delibera del Consiglio comunale sull’istituzione di una zona LGBT-free vada abrogata. Prima sarà, meglio sarà“. Dichiara Wilk aggiungendo: “È tristemente ironico il fatto che abbiamo creato il progetto “Kraśnik – Una città amica” e potremmo perdere il sostegno di cui la città necessita proprio perché siamo percepiti come un luogo ostile e nemico delle minoranze“.
Chernobyl 35 anni dopo: giusto e sbagliato sui media
La posizione del governo riguardo le zone LGBT-free
Il sindaco ha già annunciato la convocazione di una sessione straordinaria del Consiglio comunale dedicata esclusivamente a questa materia, a condizione che precedenti colloqui con i consiglieri indichino che esiste la concreta possibilità di abrogare la delibera. Wilk inoltre ha dichiarato: “le conseguenze finanziarie riguardanti i fondi mancati e la cattiva immagine che viene restituita di una città sono una cosa, ma le risoluzioni sulle zone LGBT-free causano tensioni evitabili all’interno delle comunità e tra gli abitanti di un luogo come Kraśnik sono un’altra storia”.