L’Europa chiude gli occhi di fronte l’atteggiamento ignobile di un pedaggio da forca come Erdoğan. L’essere immondo che governa la Turchia sta moralmente stuprando le donne della sua nazione, e concettualmente quelle di tutto il mondo. Ma di fronte ai vantaggi economici che si possono avere con la Turchia, L’Europa tace e finge che sia tutto ok. Ursula von der Leyen e Charles Michel, incontreranno il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan la prossima settimana. I due politici si recheranno in Turchia il 6 aprile. Il viaggio ha come scopo: rilanciare la cooperazione con Ankara su migrazione e commercio.
L’Europa chiude gli occhi è una vergogna: perché gli altri sono in silenzio?
Dopo tanti anni di tensioni tra Europa e Turchia, soprattutto riguardo la violazione dei diritti di appartenenza delle acque internazionali e file segreti che coinvolgerebbero più paesi, ora l’Eu fa affari con la Turchia. Negli ultimi mesi, Erdoğan ha optato per un tono più morbido, promettendo un “programma di riforme” interno sui diritti umani e le libertà. Anche le tensioni tra Turchia e Grecia si stanno allentando. Mentre la repressione vergognosa sulle donne sembra non toccare minimamente gli interessi europei. Mi domando come un paese sempre più repressivo possa avere a che fare politicamente con l’Europa. Forse l’Europa chiude gli occhi perché gli interessi in campo sono alti?
Un vertice che ha il sapore di vendita di morale
Al vertice UE della scorsa settimana, i leader hanno deciso di cercare modi consoni per mantenere in vita il patto migratorio del 2016 con la Turchia. Ma anche “lavorare su un mandato” per modernizzare l’unione doganale del blocco con Ankara. Quest’ultima è da anni una delle principali richieste turche. In Turchia, nel frattempo, la repressione del governo è aumentata, spingendo la ONG Human Rights Watch ad avvertire la scorsa settimana, che Erdoğan stava “smantellando le protezioni dei diritti umani e le norme democratiche. Questa è una condizione ignobile. All’inizio di questo mese, Erdoğan ha rimosso la Turchia dalla Convenzione di Istanbul. Cioè un trattato del Consiglio d’Europa volto a proteggere le donne dalla violenza. Questo è stato fatto con un decreto presidenziale, scatenando le proteste ancora in corso. Allo stesso tempo, i pubblici ministeri hanno preso provvedimenti per bandire il Partito Democratico dei Popoli filo-curdi, attualmente il terzo gruppo più numeroso in parlamento. Praticamente un passo in dietro di trent’anni e noi facciamo affari con questo pedaggio da forca.