Letzte Generation Österreich chiede stop alle trivellazioni

Gli attivisti hanno portato il liquido all'interno del museo senza che nessuno se ne accorgesse

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Gli attivisti climatici hanno attaccato un famoso dipinto dell’artista Gustav Klimt con un liquido nero e oleoso al Leopold Museum di Vienna. Letzte Generation Österreich (Austria di ultima generazione) ha dichiarato di aver preso di mira l’opera d’arte del 1915 per protestare contro l’uso di energie fossili da parte del loro governo. In un video dell’incidente, che il gruppo ha pubblicato online, si vede un attivista imbrattare il dipinto Morte e vita.



Emily Carr nel mirino degli ambientalisti


Cosa hanno fatto gli attivisti di Letzte Generation Österreich?

Gli attivisti sono riusciti a portare il liquido all’interno nascondendolo in una bottiglia di acqua calda sotto i vestiti. Sono perà intervenute le guardie del Leopold Museum, mentre un altro ha incollato la mano al vetro che proteggeva l’opera d’arte. Uno degli attivisti può essere sentito gridare: “Conosciamo il problema da 50 anni, dobbiamo finalmente agire, altrimenti il pianeta sarà distrutto. Fermare la distruzione dei combustibili fossili. Stiamo correndo verso un inferno climatico”. Su Twitter il gruppo ha difeso l’azione, dicendo che stavano protestando contro “le trivellazioni di petrolio e gas”, che hanno definito “una condanna a morte per la società”.

Le richieste dell’associazione ambientalista

Letzte Generation Österreich propone azioni da attuare subito. “Abbassare il limite di velocità a 100 km/h sulle autostrade non costa nulla da implementare, risparmia 460 milioni di tonnellate di CO2 all’anno solo in Austria. Inoltre porta a meno rumore, migliore qualità dell’aria e strade più sicure. Cosa stiamo aspettando?”

Il dipinto di Klimt

L’opera d’arte in sé non è danneggiata, ma il team di restauro del museo ha affermato che i danni al vetro e all’inquadratura di sicurezza, al muro e al pavimento, sono “significativi”. Hans-Peter Wipplinger, Direttore del Leopold Museum, ha dichiarato all’agenzia di stampa austriaca che le preoccupazioni degli attivisti climatici erano giustificate. “Attaccare i dipinti è sicuramente il modo sbagliato per attuare l’obiettivo mirato di prevenire il previsto collasso climatico”.