Leonardo Del Vecchio: il fondatore di Luxottica, è deceduto a 87 anni

Il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio è morto al San Raffaele di Milano. Delvecchio era uno degli uomini più ricchi d’Italia. Cavaliere del Lavoro dal 1986, era anche maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali.

Il personaggio: Leonardo Del Vecchio

E’ stato uno dei protagonisti assoluti dell’imprenditoria e della finanza italiane. Ultimo di quattro figli, rimasto orfano di padre, venne mandato dalla madre dai Martinitt, dove rimase fino ai 15 anni, quando andò a lavorare come garzone in una fabbrica dove si incidevano coppe e medaglie. Per l’imprenditore, che poi fonderà Luxottica, sia i Martinitt sia il lavoro da garzone saranno una scuola di vita.

Leonardo Del Vecchio

La fondazione di Luxottica

Del Vecchio ha fondato Luxottica nel 1961. La svolta arriva nel 1971 . Così l’ha raccontata: «Con una decina di modelli ideati e realizzati da me e Luigi Francavilla (uno degli uomini più vicini all’imprenditore) ci presentammo al Mido. Eravamo timorosi di non riuscire a vendere granché, invece fu un successo inaspettato. Tornammo ad Agordo stanchissimi e felici e con la consapevolezza che il nostro futuro era cambiato per sempre».

Le acquisizioni

Due le strategie che hanno fatto di Luxottica il leader mondiale degli occhiali. La prima è stata investire nel retail, ovvero nei negozi di proprietà. La seconda le acquisizioni di marchi propria. Soprattutto Rayban, celeberrimo brand americano rilevato dalla società italiana nel 1999.

Altra acquisizione fondamentale il brand USA Oakley (2007)

Luxottica produce inoltre in licenza per i maggiori marchi del lusso da Prada a Valentino ad Armani. Armani è anche socio di Luxottica.

Le famiglie

Se Luxottica ha avuto un percorso chiaro e delineato, più complesso è il sistema familiare di Leonardo Del Vecchio. Sei figli da tre unioni diverse e un doppio matrimonio con una stessa donna, Nicoletta Zampillo, la moglie che ha risposato nel 2010. Claudio, Marisa, Paola sono i figli nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo; Leonardo Maria è il figlio avuto con Nicoletta Zampillo; Luca e Clemente, ancora minorenni, sono nati invece dall’Unione con Sabina Grossi.

La successione: Leonardo Del Vecchio

Leonardo Del Vecchio ha voluto pensare per tempo alla propria successione. Fa un primo accordo con cui cede a ciascun figlio l’usufrutto di un sesto di Delfin, la holding che controlla oltre a Luxottica altre partecipazioni come Unicredit e Generali. Dopo il nuovo matrimonio con Nicoletta modifica gli assetti ereditari. Del Vecchio cambia poi nuovamente le condizioni, reintestandosi il 25 per cento del capitale di Delfin, che viene riservato alla moglie nel testamento e riducendo di conseguenza le quote dei figli.

Il manager

Dopo anni in prima fila, Del Vecchio aveva scelto di passare il testimone ai manager. Sceglie Andrea Guerra, in arrivo dal gruppo degli elettrodomestici di Vittorio Merloni. È il 2004. Guerra rimarrà in Luxottica per 10 anni. Lascerà improvvisamente nell’estate del 2014. Un’uscita contrastata. Ha detto Del Vecchio: «Avevo scelto un manager giovane, il dottor Guerra, pensando di non occuparmi più direttamente di Luxottica. Fino a quando l’amministratore delegato, che era il capo azienda, non ha iniziato a interessarsi ad altro. Gli ho fatto una domanda su quali fossero le sue intenzioni, come è normale che sia e come ha fatto oggi il consiglio anche con me. Mi ha risposto che volevo prendere il suo posto, mettendomi con le spalle al muro».

Il ritorno in scena: Leonardo Del Vecchio

A gennaio 2016 dopo il periodo di turbolenza legato all’uscita di Andrea Guerra, sostituito da un vertice con due co-amministratori delegati, una nuova svolta. Del Vecchio annuncia il ritorno in scena. Dopo solo un anno esce uno dei due co-amministratori delegati e Del Vecchio diventa presidente esecutivo. Un ritorno da molti criticato vista l’età dell’imprenditore. Lui spiega che «l’azienda ha bisogno di essere più veloce e più semplice nel prendere le decisioni. Il vertice con i due co-amministratori delegati non consentiva questa velocità». Secondo uomo più ricco in Italia e 62esimo al mondo nella lista di Forbes, la sua ricchezza era cresciuta da 16,1 miliardi nel 2020 a 25,8 miliardi di dollari nel 2021.

Leonardo Del Vecchio e i giovani

«Di giorno lavoravo e di sera frequentavo i corsi dell’Accademia di Brera per imparare a disegnare e incidere. Quel periodo e il rapporto con i miei maestri mi hanno lasciato alcuni importanti insegnamenti: la disciplina, il metodo e le competenze che mi avrebbero poi consentito di avviare».

Ai giovani, per anni, ha ricordato l’importanza della fatica e della passione.

«Per anni il mio pranzo è stato a base di cavoli bolliti. Il loro odore mi ricorda la grande fatica, i sogni che avevo di fare qualcosa di mio, magari piccolo, ma dove mettere a frutto le mie idee e le mie capacità. Oggi troppi giovani tendono a dare la responsabilità della loro condizione ad altri pensando di non essere aiutati abbastanza dal Paese, dai genitori. Io ho sempre pensato di essere un privilegiato per la passione e per l’enorme voglia di fare. Ero certo che tutto sarebbe dipeso da me e dal mio lavoro».

Il welfare

Buon spesa, buoni libro, più permessi per maternità e paternità. Quando si parla di welfare aziendale, ovvero del sistema di incentivi aggiuntivi allo stipendio, Luxottica è il caso sempre citato. Il bonus per gli 80 anni. Il 22 maggio 2015: per i suoi 80 anni Del Vecchio donò a tutti i dipendenti italiani 140mila azioni Luxottica, per un valore complessivo di 9 milioni di euro. «Siete i veri artefici del successo della nostra azienda», disse. A sostenere i costi direttamente la famiglia Del Vecchio attraverso la Delfin.

Azienda, famiglia e futuro

Quando per i suoi 80 anni regalò azioni ai dipendenti, Del Vecchio disse che “in tutte le fasi della mia vita e di quella di Luxottica i miei collaboratori hanno fatto la vera differenza. Più dei marchi, delle catene di distribuzione, dei macchinari di produzione. Le persone, in fabbrica o nei mercati, con la loro passione per il lavoro, l’attaccamento all’azienda e la capacità di fare squadra ci hanno permesso di affermarci in tutto il mondo, di resistere nei momenti difficili e di cogliere appieno ogni opportunità. Anche ora, quando ho bisogno di affrontare decisioni importanti cerco la necessaria concentrazione e la tranquillità ad Agordo, nella vallata dove tutto è iniziato e dove ancora lavorano molti dei miei storici collaboratori».

Claudia Cornacchini
Claudia Cornacchini
Claudia Cornacchini è redattrice presso periodicodaily, dove scrive di attualità, cultura, salute, nutrizione, tra le altre cose. Ha conseguito un diploma di maestra d'arte ed è naturopata certificata.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles