Da ieri, 15 aprile è ufficiale: la Francia ha la nuova legge sulla sicurezza. La stessa che ha scatenato discussioni e proteste a fine novembre scorso. Anche l’ONU era intervenuta in merito. La legge sulla sicurezza era passata al Senato a fine 2020. Mentre adesso con il voto dell’Assemblea nazionale, l’altra Camera del parlamento francese, è diventata legge effettiva con 75 voti a favore e 33 contrari. La suddetta legge è stata tanto contestata per l’articolo 24, il quale introduce un reato nelle situazioni in cui si possa “danneggiare l’integrità fisica e morale” degli agenti di polizia. Questo articolo è visto come motivo di limitazione della libertà di espressione per quanti l’hanno contestata. Il governo francese, si è adoperato per delle modifiche sulla contestata legge della sicurezza, ma ancora non convince.
Cosa prevedeva il testo della legge sulla sicurezza a novembre 2020?
Il punto focale della legge sulla sicurezza voluta dal governo francese, è la lotta al terrorismo. Ma l’articolo 24 per come è stato formulato dava la possibilità alla polizia di usare maniere drastiche e ai giornalisti toglieva la libertà di raccontarlo. Il testo, infatti prevedeva che fosse vietato diffondere i volti dei poliziotti tramite immagini e video. Cosa che invece è avvenuta proprio alla fine del 2020, quando tre agenti di polizia hanno aggredito Michel Zecler, produttore musicale, il video che li riprendeva compiere l’aggressione è finito online, potendo denunciare l’accaduto. Il pericolo che questa legge potesse coprire abusi del genere ha scatenato la protesta. Per gli osservatori questa legge è un fallimento politico di Macron ed un tentativo di aggiudicarsi una fetta di sostenitori di Marine Le Pen.
La legge sulla sicurezza in Francia è stata molto discussa
Il testo dell’art.24 è stato modificato: ma non va ancora bene!
La paternità di questa legge va al ministro francese della Difesa Gerald Darmanin. Il quale in accordo col governo ha rivisto l’art.24: non è più menzionato il divieto di diffondere immagini e video. Tuttavia viene considerato reato per chi contribuisce a rendere noto un agente di polizia in servizio con “l’evidente intento di nuocere alla sua integrità fisica o psichica”. L’approvazione della legge non fermerà le discussioni sull’argomento in Francia, in quanto così com’è formulata la legge induce a libere interpretazioni, quando ciò avviene è sempre un rischio per la giustizia e per la libertà.