Legge elettorale, Matteo Renzi stringe i tempi e cerca conferme.

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In queste ultime ore Renzi sta stringendo i tempi sulla riforma elettorale, sottolineando che, a suo avviso, ‘il Rosatellum ha i numeri alla Camera, vediamo al Senato’.

Infatti, l’ex premier ha intenzione di sentire tutti gli altri partiti entro martedì (quando riunirà la Direzione del Pd), per chiedere di uscire allo scoperto e di esplicare le posizioni in merito alla questione.

«Dopo il Mattarellum, che era maggioritario, abbiamo proposto il Rosatellum, semi-maggioritario, e secondo me alla Camera i numeri potrebbe averli. Ora bisogna che anche gli altri ci dicano che li ha anche in Senato oppure no», insiste Renzi. Gli sarebbero arrivate le voci, infatti, he la proposta del Pd potrebbe superare di misura l’esame dell’aula di Palazzo Madama con i voti dei dem, di Ala, della Lega, delle ex forze leghiste vicine a Tosi, del gruppetto di Fitto, di Gal e delle Autonomie.

Sulla linea dell’accordo al più presto, quindi, vi è anche il segretario della Lega Matteo Salvini: “Ribadisco quello che dico dal 4 dicembre: dateci una legge elettorale qualsiasi in Parlamento e noi la approviamo”. Ma “se si vuole andare a votare in autunno significa che in 15 giorni bisogna votare la legge elettorale, quindi non faremo ostruzionismo, altrimenti si tira a campare”.

Ma per Berlusconi questi calcoli politici sono sbagliati: «Senza di noi al Senato non ci sono i numeri per approvare nessuna legge, a meno di un accordo impossibile con i Cinque Stelle. Dunque spero che prevarrà il senso delle istituzioni».