martedì, Aprile 16, 2024

L’effetto Coronavirus blocca le stime di crescita per l’Italia, il messaggio è “Fate Qualcosa!!!”

Le previsioni di crescita dell’Italia per il 2020 potrebbero essere riviste al ribasso se ci fosse un impatto significativo dall’epidemia di coronavirus, ha detto mercoledì il ministro dell’Economia.

“Lo 0,6% (crescita del PIL per il 2020) potrebbe essere rivisto verso il basso se il coronavirus avrà un impatto significativo e se si verificasse un effetto di resistenza più forte del previsto del calo del PIL del 2019 rispetto all’anno in corso”, ha dichiarato Roberto Gualtieri mercoledì in un intervista a Radio Capital.
All’inizio di questo mese il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha dichiarato che il virus potrebbe avere un effetto negativo temporaneo sulla crescita di “pochi decimali di un punto percentuale”, ma che non si può escludere un impatto più significativo.
L’economia italiana, la terza più grande della zona euro, si è contratta inaspettatamente dello 0,3% tra ottobre e dicembre.


Il cane da guardia  del bilancio parlamentare (UPB) ha dichiarato la scorsa settimana che prevede che il PIL crescerà solo dello 0,2% nel 2020, molto al di sotto delle sue precedenti previsioni dello 0,5% e del tasso dello 0,6% ufficialmente preso di mira dal governo a settembre.

L’Italia come avviene oramai da anni è il fanalino di coda dell’Europa, così come è stato anche nel 2019. Al penultimo posto si è piazzata la Germania che ha rallentato a +0,6%e l’anno prossimo crescerà solodell’1,1 come la Francia.

La media dell’Eurozona è del 1,2% per tutti e tre gli altri mentre Ue dopo il +1,5 del 2019 dovrebbe crescere dell’1,4%.

Secondo Gentiloni i consumi interni dovrebbero sostenere la crescita dovuti all’assistenzialismo minimo del M5S.

La situazione al momento è molto delicata, anche la i casi accertati in Italia del COV-19 al momento creano incertezza nella crescita e il rischio che la pandemia si possa diffondere velocemente è molto alto.

Auspichiamo che il governo applichi delle misure serie affinché il contagio possa ridursi al minimo e soprattutto si renda conto che le aziende hanno bisogno di agevolazioni per produrre e per aumentare i salari per far si che i consumi crescano.

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