Da tempo il 14 febbraio è dedicato a celebrare l’amore fra le coppie. Santo Patrono è San Valentino, che tradizione vuole avesse donato a una fanciulla povera una somma di denaro da portare in dote per il suo sposalizio.
Anche se la festa legata alla fertilità e all’amore già si celebrava a metà inverno nell’antica Roma, in realtà Genova in passato univa alla festa di San Giovanni (24 giugno) quella degli innamorati.
Infatti, le giovani coppie osservavano il consumarsi delle candele votive stando davanti al falò acceso, e da qui traevano auspici sulla durata del loro amore.
Si dice anche che le nubili ponessero sul davanzale, alla vigilia della festa, un cardo. Se si fosse schiuso, indicava un matrimonio felice e duraturo.
Altre usanze che assicuravano, nel credo popolare, nozze prossime, erano il cucire un capello sull’orlo del vestito, o portare un ramo di basilico sulla scollatura dell’abito. Non mancavano altri riti, sebbene molto più elaborati, ma in tutti le giovani confidavano per il proprio futuro.
La tradizione genovese vanta coppie celebri, come quella di Paciugo e Paciuga dell’XI secolo, che abitavano la zona di Prè. Lui, marinaio, fu fatto prigioniero dai Saraceni. Lei, devota alla Madonna di Coronata, si recava sovente a pregarla per la salvezza del marito.
Quando quest’ultimo fu liberato, ritornato a casa non trovò la moglie, ma solo malelingue pronte ad insinuare tradimenti di lei nei confronti del marito.
Paciugo, in un impeto di gelosia, uccise la moglie, ma immediatamente si pentì del gesto. La Madonna allora salvò dalla morte Paciuga, riconoscendo la sua devozione, e i due si ritrovarono insieme felici.
Ma la festa di San Valentino a Genova, riletta nelle sue tradizioni passate, rimanda alla mente una piazzetta del suo centro storico ancora oggi esistente: Piazza dell’Amor Perfetto.
Si dice infatti che il 25 aprile 1503 Tommasina Spinola morì di dolore nel suo palazzo dell’Amor Perfetto dopo aver appreso la notizia fallace della morte nella battaglia della Cerignola di Luigi II, suo intendio.
Le storie d’amore di coppie famose genovesi sono diverse, amori a volte impossibili, altre volte tragici, probabilmente legati anche alla precarietà della vita e ai continui pericoli cui le persone erano soggette.
Sicuramente è molto attuale e divertente il fatto legato alla concessione della grazia a due noti quanto avvenenti corsari, Guglielmo di Ventimiglia e Recupero di Portovenere, salvati dalla forca grazie ad una insurrezione tutta al femminile, con sassate contro la corte del Podestà.
Verrebbe da dire: cosa non si fa per amore! …