martedì, Aprile 16, 2024

Le ragioni per le quali i deputati dovrebbero dire SÌ alla riforma della direttiva sul diritto d’autore

Mentre i membri del Parlamento europeo si preparano per un voto storico sulla direttiva riguardo il copyright, ecco alcuni motivi per cui gli editori di stampa ed altre figure professionali affermano che si dovrebbe votare SÌ

Iniziando con il prendere in considerazione l’era digitale, abbiamo bisogno di un internet che sia equo e sostenibile per tutti. Più di 300 organizzazioni unite che rappresentano autori, musicisti, scrittori, giornalisti, agenzie di stampa, editori scientifici e musicali, attori, , produttori di musica audiovisiva e indipendente sostengono la riforma.

La posta in gioco è il diritto degli editori della stampa e di altri che lavorano in settori affini ad essere pagati equamente dalle piattaforme Big Tech che traggono profitto dal loro contenuto commerciale.

La riforma della direttiva sul diritto d’ autore è un giusto compromesso, il risultato di quasi tre anni di intenso dibattito e di un controllo senza precedenti da parte del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio dell’UE, che rappresentano la voce di ciascun Stato membro.

I deputati europei hanno dovuto subire una campagna di disinformazione senza precedenti, alimentata dai giganti della Big Tech con sede negli Stati Uniti, che hanno approfittato della proprietà intellettuale per anni senza un equo pagamento.

Le affermazioni che esista una sorta di censura sono completamente false. I lettori continueranno a condividere link come hanno sempre fatto e come gli editori li invitano quasi sempre a fare. 

La riforma del copyright garantisce numerose eccezioni quali, a titolo esemplificativo, citazioni, parodia, satira e meme. WhatsApp, Wikipedia, eBay, servizi cloud come Dropbox e siti di appuntamenti come Tinder sono tutti esclusi dalle nuove regole.

La direttiva sul copyright consentirà alla stampa indipendente di sopravvivere e prosperare nell’ecosistema digitale. Gli editori di stampa, che investono in giornalismo di qualità, saranno in grado di monetizzare i loro contenuti più facilmente, piuttosto che dover vedere i loro potenziali guadagni essere sottratti da società come Google e Facebook.

Ai sensi della direttiva, i giornalisti beneficeranno direttamente delle eventuali entrate aggiuntive generate grazie al diritto degli editori.

Un voto a favore della direttiva sarà un voto per i valori europei, la democrazia, l’equità, la cultura, la creatività e, in modo cruciale, per il futuro della variegata stampa indipendente europea.

La grande maggioranza degli europei sostiene questa riforma. Un nuovo sondaggio da parte della Harris Interactive , condotto in Germania, Francia, Polonia, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Grecia e Romania, rileva che l’80% è favorevole alle norme di attuazione dell’Unione europea per garantire un’equa remunerazione degli artisti e dei creatori di contenuti che distribuiscono on line i loro servizi; mentre il 74% pensa che quando i giganti della tecnologia sollevano preoccupazioni al riguardo, lo fanno per proteggere i propri interessi economici piuttosto che l’interesse pubblico. 

Vedremo però,se riusciremo a districarci tra fake news,Bias e censura politically correct,perché il passo tra percezione e realtà è veramente molto sottile.

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