Le nuove vie del gas: l’Italia guarda a Sud

La guerra tra Russia e Ucraina apre per l’Italia nuove vie di approvvigionamento di gas naturale. Il Bel Paese è “costretto” a cercare nuovi rifornimenti energetici da altri paesi per sfruttare la piena potenzialità della rotta mediterranea e non solo.

Dove l’Italia troverà nuove risorse energetiche?

Nelle ultime settimane, il governo italiano si è adoperato per aumentare il volume delle forniture del gas da paesi terzi causa il perdurarsi della guerra in Ucraina. In particolare, il governo col viaggio del Ministro Di Maio e dell’AD di ENI Descalzi in Algeria vuole garantire l’incremento delle forniture di metano dai giacimenti del Sahara. L’Algeria, dopo la Russia, è il principale fornitore di gas naturale all’Italia. Infatti, da solo il paese nord africano contribuisce al 27,8% del nostro fabbisogno energetico.

Come arriva in Italia il gas africano?

Il gas naturale raggiunge l’Italia tramite l’impianto siciliano di Mazara del Vallo. Il gasdotto coinvolto nel trasporto dal Nord Africa è il Transmed. Il gasdotto ha una lunga struttura di circa 2000 km che, prima di giungere sino allo Stivale, attraversa la Tunisia. Un altro importante snodo nord africano giunge dalla Libia, tramite il Greenstream. Quest’ultimo è uno dei gasdotti più lunghi di tutto il Mediterraneo, con i suoi 520 km di tubature che approdano, tra gli altri, nell’impianto di Gela, in Sicilia.


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Le nuove vie del gas per l’Italia

Oltre alle alternative africane, vi sono altri canali di approvvigionamento che giungono in Italia. Uno di questi arriva dal lontano Azerbaijan. Il lungo gasdotto, di 878 km, attraversa Grecia e Albania ed arriva in Puglia, è il Tap (Trans Adriatic Pipeline) entrato in funzione nel 2020. Un’altra direttrice importante è quella proveniente dal Nord Europa, infatti il gasdotto Transitgas parte dalla Norvegia per giungere in Europa centrale ed entrare nella rete nazionale italiana attraverso il Piemonte. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento potrebbe anche iniettare nuova linfa al progetto Poseidon. Il nuovo gasdotto approderebbe ad Otranto e permetterebbe di canalizzare il gas proveniente dai recenti e significativi giacimenti di Israele, Cipro ed Egitto. Inoltre, le delegazioni italiane hanno fatto anche altri viaggi negli ultimi mesi. In particolare in Congo, Angola, Qatar e Mozambico per aumentare i flussi di gas naturale liquefatto (LNG).


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Nuovi progetti africani

Questo mese, Niger, Algeria e Nigeria hanno firmato un accordo che vedrà riprendere lo sviluppo del progetto del gasdotto trans sahariano. Il previsto oleodotto da 13 miliardi di dollari collegherà Warri in Nigeria a Hassi R’Mel in Algeria attraverso il Niger. L’obiettivo è trasportare 30 miliardi di metri cubi di gas naturale in Europa all’anno. Perciò, la rotta mediterranea potrà assumere piena rilevanza nello scenario energetico mondiale. Fondamentale sarà mantenere un equilibrio politico ed economico in tutta l’area del Magreb. Però, per adesso, i fragili equilibri diplomatici tra i diversi Paesi della regione non lasciano presagire nulla di positivo ed anzi potrebbero definitivamente distruggersi tramutandosi in ulteriori non auspicabili conflitti in quelle aree.

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