Le meraviglie invernali d’Europa: la neve

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La rovina delle meraviglie invernali d’Europa: la neve. Un accurato studio dimostra le variazioni di nevosità in Europa negli ultimi 60 anni.

Le meraviglie invernali d’Europa: la scienza non si ferma mai, e ha posto in analisi anche il fenomeno meteo neve in Europa e quindi anche Italia. Ebbene, dai dati diffusi da Geophys, la coltre di neve che durante i mesi più freddi avvolge diversi paesaggi in Europa, tende ad assottigliarsi rapidamente, sotto l’incombere dei cambiamenti climatici. Gerard Van Der Schrier del Royal Netherlands Meteorological Institute di De Bilt e i suoi colleghi hanno analizzato oltre sei decenni di dati sul manto nevoso e sul clima provenienti da migliaia di stazioni meteorologiche in tutta Europa.

Il risultato, a dire il vero, si vedeva a occhio nudo, ma si sa che la mente umana ed i ricordi distorcono la realtà dei fatti, che in questa circostanza vanno presentati con dei numeri. La ricerca rivela che, con l’eccezione di alcune aree d’Europa, l’altezza media della neve è diminuita notevolmente dal 1951 in tutto il continente. Il dato medio europeo è di circa il -12% per decennio. Per intenderci, l’accumulo di neve al suolo cala del 12% ogni 10 anni in Europa.

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Non viene fatto cenno per l’Appennino, mentre per le Alpi la diminuzione di profondità (altezza media del manto nevoso) cala del 15% ogni decennio. Era noto quanto le Alpi fossero soggette ad ampie variazioni del clima, ed il valore rappresenta ancor meglio il cambiamento climatico di questa area. La profondità della copertura estrema della neve, quella che paralizza le infrastrutture locali, invece è diminuita a un ritmo leggermente più lento. Lo studio affronta nel dettaglio il problema neve, e motiva questa minor diminuzione. Infatti, mentre la quantità di neve estrema è in calo nei Paesi meridionali d’Europa, è aumentata nel Nord Europa, compensando parzialmente il calo del sud del Continente.

In Italia sono diminuite le nevicate estreme che si verificavano sino agli anni ’80. In generale, il declino delle nevicate ha subito un’accelerazione dopo gli anni ’80 quale risultato di una combinazione di aumento delle temperature medie, degli effetti del cambiamento climatico sulle precipitazioni. Il calo del manto nevoso può ridurre la disponibilità di acqua dolce durante il periodo di scioglimento primaverile. In poche parole, talune primavere asciutte avranno un maggior impatto sull’ambiente, essendovi meno acqua di fusione dalla neve.

Fonte: Meteo Giornale