Lazio: Un viaggio alla scoperta dell’Eremo di San Cataldo

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eremo di san cataldo

Siamo a pochi chilometri dal paese di Cottanello, in provincia di Rieti e, incavato in una parete di roccia granitica, possiamo ammirare uno scorcio dal Medioevo. L’Eremo di San Cataldo è infatti uno degli eremi più belli del Lazio, grazie anche agli affreschi presenti al suo interno. È inoltre annoverato tra i monumenti naturali della regione, proprio per la sua particolare ubicazione. Già dall’esterno si può percepire la forte spiritualità che ci riporta con la mente tra i frati dell’abbazia di Farfa in ritiro. Il silenzio fa da padrone in questo luogo e dona una sensazione di pace e benessere, tanto da farci comprendere perché lo prediligessero per le preghiere.

La storia

Siamo intorno al X o XI secolo, i frati benedettini dell’abbazia di Farfa cominciano ad utilizzarlo come luogo di eremitaggio per via della posizione isolata e luogo sicuro per rifugiarvisi. Tra il XII e XIII secolo vengono dipinti i numerosi affreschi che abbelliscono le pareti, riportati alla luce solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Infatti intorno al XVII secolo i monaci avevano ridipinto le pareti in stile barocco, nascondendo di fatto i precedenti affreschi. Solo nel 1944 dopo che una mina tedesca esplose, facendo crollare i recenti strati, vennero alla luce quelli precedenti di più importante fattura.

San Cataldo ed il suo culto nel Lazio

Non si sa bene il perché della dedica dell’eremo al vescovo di Rochau e poi Santo Patrono di Taranto. Vi sono parecchie tesi a riguardo, forse vi si è rifugiato durante la persecuzione ariana per scampare ad una morte certa. Oppure i frati vollero rendere omaggio al Santo intorno al 1094 dopo il rinvenimento del corpo dalle macerie della cattedrale tarantina. Qui infatti venne sepolto prima della sua distruzione da parte dei Saraceni. Oppure un’altra tesi è che la venerazione potrebbe essere giunta intorno al 1500 con l’arrivo delle truppe spagnole. Rimane il fatto che San Cataldo nel Lazio e soprattutto presso i cottanellesi è molto venerato e sentito, in qualunque modo esso vi sia giunto.

Come visitare l’eremo e cosa vedere

Se vorrete visitare l’Eremo di San Cataldo innanzitutto dovrete fare una prenotazione presso il sito del comune di Cottanello, questo infatti non è sempre visitabile. Arrivati sul luogo potrete beneficiare della vista che si perde verso l’antico castello di Cottanello e va oltre, verso il monte Soratte e le pianure romane e viterbesi. All’interno, scavata nella roccia, è possibile visitare una piccola chiesa dalla forma irregolare. Al piano superiore sono rimasti solo un piccolo campanile a vela con campana in bronzo e un vano scoperto che affaccia sull’oratorio, protetto da una ringhiera. Il tutto decorato dagli affreschi e residui di intonaco dipinto. L’intero ambiente è povero e spartano, in pieno stile con la vita da eremiti dei monaci che vi hanno abitato durante i secoli. Se state pensando di venire a visitare il Lazio o fare una breve gita fuori porta, l’eremo di San Cataldo e la zona circostante saranno sicuramente un’ottima meta. Buon viaggio!