L’Azerbaigian ha accusato l’Armenia mercoledì di aver tentato di attaccare i suoi gasdotti e oleodotti e ha intimato di essere pronto ad una risposta “severa”. Nel frattempo aumentano le tensioni per uno mancato cessate il fuoco nell’enclave montuosa del Nagorno-Karabakh.
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L’Azerbaigian accusa l’Armenia, continuano gli scontri nel Nagorno-Karabakh
L’Azerbaigian accusa l’Armenia di essere la responsabile degli attacchi militari ai suoi oleodotti. Lo stato armeno nega di essere il responsabile. Intanto cresce la preoccupazione per il fallimento di un cessate il fuoco di quattro giorni fa. La tregua non è riuscita a mettere la parola fine ai peggiori scontri della storia del Caucaso meridionale.
Più di 500 persone sono state uccise da quando sono scoppiati i combattimenti il 27 settembre nella zona del Nagorno-Karabakh. Un’area internazionalmente riconosciuta come parte dell’Azerbaigian, ma è governata e popolata da armeni etnici. La violenza degli ultimi giorni ha fatto temere che le grandi potenze regionali Turchia e Russia potrebbero essere risucchiate a loro volta nel conflitto.
“L’Armenia sta cercando di attaccare e prendere il controllo dei nostri gasdotti”, ha detto il presidente azero Ilham Aliyev. Durante in un’intervista con l’emittente turca Haberturk il capo dell’Azerbaijan ha poi intimato – “il risultato sarà grave per loro”.
Intanto, il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha affermato separatamente che avrebbe distrutto tutte le strutture militari in Armenia che avrebbero preso di mira le località civili azere. Subito pronta la controrisposta del ministero armeno, il quale ha negato di sparare su obiettivi civili. Dal suo canto l’Armenia afferma di riservarsi il diritto di prendere di mira qualsiasi installazione militare e movimento di combattimento in Azerbaigian.
Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan avrebbe dovuto parlare alla nazione mercoledì, il giorno in cui sono avvenuti i sanguinosi scontri.
Armenia e Azerbaijan si accusano a vicenda di violare il cessate il fuoco

Mercoledì mattina Armenia e Azerbaigian si sono accusate reciprocamente sulla tremente violazioni umanitarie perpetuate ai danni di centinaia di civili. Ciascuno stato ha accusato l’altro di essere stato il primo a violare il cessate il fuoco.
Il ministero della Difesa del Nagorno-Karabakh ha accusato le forze azere di essere i responsabili di attacchi missilistici in diverse aree del paese. I funzionari della difesa nell’enclave hanno dichiarato che le loro forze avevano abbattuto un caccia azero Su-25, ma l’Azerbaigian ha negato il fatto.
Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha accusato le forze armene di nuovi attacchi alle posizioni dell’esercito azero lungo la linea di contatto che divide le due parti e che le regioni di Terter, Aghdam e Aghlabidi all’interno dell’Azerbaijan. La procura azera ha poi riferito di una nuova morte di civili e di diversi feriti, tra cui dei giornalisti di nazionalità azera.
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Aumenta la tensione fra Russia e Turchia
Ad intervenire per primo nello scontro è stato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu che ed ha esortato ad entrambe le due ex repubbliche sovietiche di osservare il cessate il fuoco.
Prosegue anche la tensione fra la Russia, che ha un patto di difesa con l’Armenia, e la Turchia, alleata dell’Azerbaigian. Mosca è stata particolarmente allarmata dalla Turchia e dall’Azerbaigian, suggerendo che il conflitto potrebbe essere risolto militarmente.
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