venerdì, Aprile 19, 2024

L’arte della politica e le sue tinte così disTinte

In questi ultimi giorni il meccanismo politico italiano si è inceppato, mentre l’arte della politica tesseva la sua trama. In queste ore movimenti strategici prendono vita nel risiko del parlamento, ma non muoiono mai le parole dette dalla storia. “Quando avete un problema e contate sulla classe politica per risolverlo, voi avete due problemi. Perché non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato“. (Albert Einstein)

L’arte della politica nel creare false commedie farse?

Così usci di scena Matteo Renzi mettendo a soqquadro il dipinto di messere Conte. Così l’arte della politica muove i suoi tranelli e suoi copioni, e noi che siamo spettatori paganti, sediamo in fondo per assistere alla prima di tutte le commedie: la salita al Colle. Ma fu così che venne detto dal sempre rampollo delfino di sua maestà il cavaliere: “se deve essere che sia Di Maio il prescelto non eletto”. Ma se così fosse? Se Mattarella preso da improvvisa distrazione dimenticasse il suo amor per Conte, come si potrebbero ridistribuire i ruoli?


Conte da Mattarella: l’arrocco sulla scacchiera politica italiana


La nuova farsa del 2021 non così tanto falsa

Renzi chiama sul palco come primo attore Di Maio: l’uomo dalle mille scommesse. Certo è che se ciò avvenisse nella tanto famigerata nave, definitivamente sigillo verrà messo ai 5 stelle come: partito d’Italia. Nessuno potrebbe mai negare così tanta ascesa di un partito che è in realtà un insieme di realtà. Ma se Di Maio, a gran voce chiamato da Renzi diventasse premier, come si aggiusterebbero i tiri per accontentar tal platea? Di Maio non potrebbe certo dimenticare il lavoro svolto da Conte soprattutto in ambito internazionale. Certo nessuno prima di Conte ha mostrato tanta efficacia nell’arte della politica, quando si trattò di manovrar fuori casa. Soprattutto nel trattare in lingua Inglese, senza fare corna o toccare il culo a qualcuna. Quindi Conte potrebbe esser richiesto dalla squadra della Farnesina? Io darei un bel 7 alla possibilità che questo accada.

Ma allora cosa ci guadagna Renzi?

Se la questione così messa passasse anche sotto il naso del PD senza ferir e offendere? Di certo il buon rottamatore potrebbe richiedere per se stesso, quella stramba formula del vice premier: che tanto cara fu a sua volta a Salvini e Di Maio. Non sarebbe allora il sigillo di una strategia artistica? Direi di sì, anche perché più passa il tempo e più avremmo Fico sempre più inside nel PD, per non dimenticare che occhiolino facendo Di Maio lascerebbe interni e giustizia al PD. Ma non possiamo certo dimenticare i lavori pubblici. Per dimostrare quanto Di Maio sia sempre più diventato un’ di loro, applicherebbe di certo la regola del buon compenso. Così si da concedere tal beneficio, a qualcuno molto più vicino al centro destra che al centro sinistra. Come dicevo all’inizio l’arte della politica e le sue tinte così disTinte.

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