L’arte del sorriso e della danza: intervista a Christian Perego, in arte Wisp

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Christian Perego nasce a Cremona il 13 Maggio 1992.
Ballerino, insegnante di danza ed educatore, è una ragazzo che col suo Wisp, spettina il cielo.

La mia avventura nella danza inizia all’età di 13 anni presso l’Accademia Artide di Cremona. A guidarmi Giada Orio, la mia insegnante. Non c’è un motivo ben preciso che mi ha spinto ad avvicinarmi alla danza, così come allo studio della cultura dell’Hip Hop, la mia specialità. È una passione che ho maturato nel tempo tanto da farla diventare parte integrante della mia vita. C’ho scritto pure la tesina della Maturità sulla cultura dell’Hip Hop.

Le cose migliori iniziano sempre per caso e sono sempre quelle non programmate. Quando meno te lo aspetti succede qualcosa che cambia il corso della tua vita per sempre.

Nel 2011, dopo essermi diplomato al Liceo Magistrale Anguissola in Scienze Sociali, ho iniziato a collaborare con diversi artisti della musica, ho partecipato a diversi contest come giudice di gara, a insegnare danza Hip Hop presso diversi Istituti Scolastici cremonesi durante i Monteore e studi di danza anche oltre provincia, dove tutt’ora insegno. Ad agosto 2015, dopo anni come volontario, arriva l’assunzione presso ANFFAS Cremona, nel ruolo di educatore per disabili.
Lì ho scoperto un’altra parte di me.

Ci sono cose che ti entrano dentro e ti sconquassano, prendono il tuo puzzle del mondo e te lo smontano, aggiungono dei nuovi colori alla tua modesta tavolozza, premono un interruttore e accendono un pezzettino dentro di te che nemmeno sapevi di avere.

Durante il periodo di volontariato mi sono rapportato in particolare a ragazzi con disabilità lievi con il linguaggio per me più semplice: quello del cuore e della danza Hip Hop.
Qualsiasi persona attraverso diverse forme di arte, come la danza, può trasmettere emozioni, provare emozioni e comunicare
La danza non ha limiti, non ha confini, ed è per questo motivo che ho deciso di tenere un corso di danza Hip Hop per persone con disabilità intellettiva/cognitiva e i risultati sono stati sopra ogni aspettativa.
Nel 2015, si è concretizzato il progetto di Anffas dell’appartamento di via Dante 160, dove diversi ragazzi condividono, per periodi di tempo più o meno lunghi, la quotidianità: cucinare, stirare, fare la lavatrice, fare la spesa e molte altre cose, ma più di tutto vivere insieme.
Tutto questo perché sono uscite leggi che riguardano il “dopo di noi”, quando i genitori non ci saranno più o comunque non saranno più in grado di assolvere il proprio ruolo. Purtroppo per tanti di loro, qualora si verificasse una situazione di questo tipo, l’idea del proprio figlio down è che a 40 anni, quindi adulto, dovrà essere ricoverato in uno ospizio. Adeguandosi a un tale contesto chiunque perderebbe delle capacità cognitive.
Ho accettato di partecipare a questo progetto perché prima di tutto mi piaceva stare a contatto con quel gruppo ragazzi con i quali si era creata un’armonia e un rapporto di fiducia reciproca, e poi anche perché dal punto di vista personale era un tipo di lavoro che mi permetteva di non escludere la danza.
Da educatore, aver vissuto e vivere con loro è meraviglioso. E’ una delle esperienze più belle che mi siano capitate. Siamo un gruppo, un qualcosa di grande, una famiglia.

Già, quando nei diversi sistemi di cui facciamo parte si raggiunge l’armonia, il nostro essere si riempie di compiutezza e nasce dentro noi una particolare dolcezza interiore. Esiste qualcosa di più nobile e di più vero per l’esistenza di un essere umano? Con questa carica di positività Christian “ha messo in cantiere” altri progetti: ha scritto il suo primo libro Tempo per noi e partecipa alla realizzazione di Thisability.

“Tempo per noi” un libro che parla di un’ amicizia particolare, simile a tante altre ma anche diversa al tempo stesso. Un’ amicizia che giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, cresce sempre di più. Non ci sono parti “romanzate”, non ci sono pagine scritte apposta per generare bombe emotive fittizie. Il protagonista è una persona originale, buona d’animo ma anche tosta di carattere. Il resto? E’ da scoprire.

“Thisability” è un gruppo di persone operante per la maggior parte nel Catering Sociale di aperitivi, cene e eventi sul territorio. L’idea di creare questo gruppo e questo progetto nasce dall’ associazione Compagnia delle Griglie per offrire un’opportunità a chi con grande determinazione sa trasformare una situazione di disabilità in una nuova ‘abilità’: prendersi cura degli altri. È esteso a tutti i ragazzi con disabilità lieve sul territorio della Pianura Padana. I ragazzi sono un gruppo vario e originale: ognuno di loro ha caratteristiche fisiche e caratteriali diverse, alcuni sono giovanissimi altri hanno un po’ più esperienza di vita, ed è proprio questa “diversità” la vera ricchezza e la vera forza di questo gruppo.

La prima collaborazione è avvenuta con il locale Ponticello Beach di Castelvetro Piacentino nei 4 martedì del mese di Luglio 2018, dove i ragazzi, affiancati dallo staff del locale e dagli educatori, tra cui Christian, hanno servito i clienti, preso le ordinazioni, spillato birre, preparato ottimi stuzzichini ed inoltre si sono occupati della cura del locale tenendolo pulito e in ordine. Successivamente il progetto Thisability è stato adottato con successo da molte altre realtà cremonesi, come la U.S. Cremonese e la Vanoli Basket Cremona, e in occasioni di eventi quali Cremünich e la 17esima edizione della HMC, la Maratonina Solzi della città di Cremona.

L’impatto sociale è stato veramente splendido. Qualcosa è stato mosso nel cuore delle persone e di chi ha visto Thisability da vicino ma anche da lontano, solo per sentito parlare. Le situazioni belle, felici e positive si creano, insieme, con la volontà e la determinazione, un po’ come nella danza.

Ma non è finita qui. Christian ha concretizzato un altro progetto che unisce danza Hip Hop e la disabilità fisica e cognitiva presso la Fondazione OTAF, a Lugano, in Svizzera.

Inizialmente ci sono stati alcuni momenti di difficoltà, di piccole ansie dovute alla classica domanda che spesso ci facciamo a noi stessi e cioè “sarò in grado?”. Successivamente i ragazzi hanno iniziato sempre di più a prendere confidenza con la musica, con il proprio corpo e con i passi di danza. Tra questi splendidi nuovi ballerini ci sono ragazzi, ragazze, uomini e donne di ogni età e con diverse difficoltà ma con una grande cosa in comune : divertirsi ballando.

La vita continua a metterci di fronte a sfide apparentemente impossibili e sta a noi decidere se metterci in gioco o arrenderci. Sono le sfide quotidiane che ci fanno crescere. A volte ci spaventano, a volte pensiamo di non essere all’altezza. A volte basta affrontarle con coraggio per capire che non c’è nulla di impossibile.

Accolgo le sfide come un’opportunità. Non posso dire che ogni giorno sia un giorno bello senza sfumature negative, ma posso affermare che ogni giorno vado a dormire con tante piccole emozioni che mi arricchiscono il cuore. Ecco perché sono ciò che sono. Ho la fortuna di nutrirmi di sorrisi e ciò che dai è tuo per sempre.