Lamborghini entra nell’era ibrida a modo suo, con la Siàn FKP 37. Non si accontenta di una semplice elettrificazione, ma tira fuori dal cilindro il suo consueto bolide esagerato, da design radicale e che promette prestazioni da urlo. Un’ibrido atipico, quello scelto dalla casa di Sant’Agata, la quale ancora una volta decide di seguire una propria strada. Ma cos’ha questa Siàn di così diverso rispetto ad una Ferrari SF90 Stradale, oppure ad una McLaren Artura? E’ il momento di sfogliare la scheda tecnica di questo mostro.
Lamborghini Siàn FKP 37, perché è un’ibirda diversa?
Il primo aspetto peculiare è racchiuso in una parola magica: supercapacitore. Se vi state chiedendo cosa sia, vi diciamo che è un accumulatore di elettricità più leggero ed efficiente (e molto, molto più costoso) di una comune batteria a ioni di litio. Il suo segreto sta nell’assenza di reazioni chimiche, sia in fase di carica che in quella di scarica. Le reazioni chimiche possono generare calore, che assorbono potenza e aumentano il rischio d’incendio. Il supercapacitore agisce in maniera più simile ad un volano, ma mantenendo la carica più a lungo. Lamborghini non ha dichiarato ufficialmente la capacità del suo accumulatore.
Con le auto elettriche non scherzate con il fuoco
Il resto della meccanica deriva dalla Aventador. Il motore è un V12 di 6.5 litri, da 774 CV e con un cambio a doppia frizione a sette rapporti. il sistema ibrido è installato nella trasmissione, ed aggiunge solo 34 CV. Con una potenza complessiva di 804 CV, la Siàn non cammina in modalità elettrica e non si ricarica alla spina. Ibrida si, ma senza i fronzoli che sembrano ossessionare gli altri produttori di supercar.
Design e dinamica da vera Lamborghini
Che la Siàn sia ancora una Lambo vecchio stampo, con appena un pizzico di aggiornamento, lo si capisce dall’estetica. E’ estrosa e sfrontata come solo una vettura del Toro può essere. La rottura con la tradizione vi è solo nel nome: Siàn non è la solita razza di toro, ma è una parola bolognese che significa “fulmine”. E fulmine lo è davvero: va da 0 a 100 Km/h in 2.8 secondi, e raggiunge i 350 Km/h. La sigla FKP 37 è un tributo a Ferdinand Karl Piech, il “patriarca” della Volkswagen proprietaria della Lamborghini. Il numero è il suo anno di nascita, 1937.
Dal punto di vista dinamico, le curve veloci sono la passione della Siàn. Il peso e gli ingombri non sono limitati, e quindi la vettura non digerisce perfettamente i cambi di direzione (anche se se la cava niente male). Il sistema ibrido agisce soprattutto sul cambio, riducendo i tempi di passaggio da una marcia e l’altra. Si sente la mancanza della sovralimentazione, con un V12 aspirato che tende ad essere “vuoto” a regimi bassi. Si fa perdonare con una colonna sonora da Oscar, da godersi fino in fondo prima che la politica faccia calare il sipario.
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