Lamborghini Diablo: la regina del V12 aspirato

La Diablo è stata la sportiva di casa Lamborghini che più di ogni altra ha portato alla ribalta il mitico motore V12 aspirato dell'azienda bolognese.

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Lamborghini Diablo storia
Storia della Lamborghini Diablo (Foto Pixabay).

Si avvicina il momento della presentazione dell’Aventador Ultimae in casa Lamborghini. Con questa vettura si aprirà una nuova fase dell’azienda automobilistica bolognese che dirà addio al tradizionale V12 aspirato per adottare un nuovo motore V12 ibrido. E così comincerà il passaggio all’elettrificazione. Tra le auto del marchio italiano che hanno fatto la storia con l’ormai leggendario propulsore, c’è sicuramente la Lamborghini Diablo.

Quando è nato il primo V12 aspirato Lamborghini?

La Lamborghini è molto legata al V12. È stato Giotto Bizzarrini ad introdurne la prima versione di 3.5 litri per la 350 GT. Da quel momento ne sono arrivate numerose evoluzioni che sono state montate su vetture iconiche come la Countach e la Miura, ma soprattutto sulla Lamborghini Diablo. Quest’ultima ha scritto pagine importanti della storia della Casa del Toro perché è stata la prima ad avere la trazione integrale con il modello VT. Con la Diablo, la società emiliana ha dato inizio alla saga di successo delle sportive moderne, nelle quali abbiamo anche la Murciélago e poi proprio la Aventador.

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Il progetto Lamborghini Diablo parte nel 1985

In Lamborghini si comincia a lavorare alla Diablo a partire dal 1985 con il nome di progetto 132. Alla realizzazione della vettura prende parte anche Sandro Munari. La produzione comincia nel 1990 e termina nel 2001 con più di 2.900 modelli venduti. Inizialmente la Lamborghini Diablo ha trazione posteriore e motore V12 evoluto fino a 492 CV. Arriva nel 1993 la versione VT con l’inedita trazione integrale e, nello stesso anno, la società di Sant’Agata Bolognese presenta anche l’edizione limitata ES30 da 530 CV che diventano 604 con l’aggiunta del kit Jota.

Gli altri modelli della mitica sportiva con motore V12 aspirato

Nel 1995 giunge il turno della Lamborghini Diablo SV, caratterizzata da un ulteriore aggiornamento del V12 che arriva fino a 517 CV. Quattro anni dopo (1999) l’azienda bolognese propone ai suoi clienti un restyling con propulsore ancora più potente da 536 CV. Entra nel mito con i suoi 80 esemplari la Diablo GT che si lascia apprezzare per le varie componenti in fibra di carbonio. Inoltre questo modello per la prima volta monta la variante da 6.0 litri del motore V12, abbinato alla sola trazione posteriore. L’amata sportiva del Toro va in pensione nel 2001 quando saluta i fan con la serie limitata VT 6.0 SE (solo 42 modelli disponibili).