Abitazioni crollate, 2500 morti (un numero destinato a salire e che aumenta di ora in ora) e danni ingenti al patrimonio culturale. Questo il bilancio provvisorio delle due forti scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia e la Siria la scorsa notte, tra il 5 e il 6 febbraio 2023, all’incirca alle 2 ora italiana. Può rimanere la paura delle scosse, definita ‘tremofobia’. Essa è la fobia causata da disastri naturali. E’ più comune nelle persone che hanno avuto brutte esperienze con i terremoti.
La tremofobia
La tremofobia è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata del tremore.
La parola ‘tremofobia’ deriva dal greco ‘trēmō’, che vuol vuol dire ‘tremo’, e ‘phóbos’, cioè ‘paura’.
Questa è un tipo di fobia causata da disastri naturali.
Il terremoto è un disastro naturale. Esso consiste in una serie di rapide oscillazioni del suolo dovute a un brusco rilascio dell’energia accumulatasi in una zona sotterranea compresa tra poche decine di metri e centinaia di chilometri di profondità, che è detto ipocentro.
Così come la paura è naturale. Infatti, proviene dall’istinto di sopravvivenza. Ma ognuno reagisce con modalità proprie ad eventi comuni.
La fobia del terremoto, quindi la tremofobia, non corrisponde alla paura dei terremoti. Gli individui affetti da fobia hanno la paura dei terremoti ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno. La differenza consiste nel vivere la vita di tutti i giorni più o meno difficile e problematica.
Come si manifesta la tremofobia?
Chi ne soffre, ha paura all’idea di poter assistere ad un terremoto o soffrire un tremore. Questo sentimento, che in qualsiasi persona è naturale, per le persone affette da fobia, è estremo. Le persone ne sono condizionate nello svolgimento delle azioni quotidiane.
La fobia
Infatti, la fobia è una paura che crea angoscia e panico apparentemente immotivati, scatenati da un elemento animato o inanimato che genera senso di pericolo nel cervello della persona.
Causa della tremofobia
Nella maggior parte dei casi, la paura deriva da una terribile esperienza passata con un terremoto.
Anche leggendo o ascoltando notizie sul terremoto, può instaurarsi ansia e paura estrema dei terremoti.
Sintomi della tremofobia
Chi ha una paura invalidante dei terremoti, ogni giorno può manifestare palpitazioni, respiro rapido o superficiale fino alla mancanza di respiro. Può nascere il desiderio di fuggire o nascondersi. Come pure di recarsi in un posto percepito come sicuro.
E ancora, vertigini, disturbi gastrointestinali, nausea, mal di testa,sudore.
Anche recarsi al lavoro o fare la spesa può diventare un problema per la paura estrema di essere sepolti vivi nel luogo dove bisogna stazionare.
La persona affetta da fobia potrebbe anche piangere o urlare al pensiero di un terremoto. Potrebbe rivivere l’esperienza dolorosa e traumatica attraverso i ricordi e i pensieri dell’evento che invadono la mente. Ipervigilanza, insonnia, incubi e intorpidimento emotivo sono altri disturbi che possono presentarsi.
Tuttavia, ci sono molte persone che riescono a riprendersi dalla brutta esperienza senza sviluppare traumi o disturbi specifici, come il post-traumatico da stress. Così come, appunto, molti altri richiedono un trattamento psicologico per superarlo.
La tremofobia esiste clinicamente?
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) consiste in una classificazione delle malattie psichiatriche basata sulla sintomatologia. Uno dei criteri adottati rispetto alle fobie è che l’evitamento attivo, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione fobica interferiscono significativamente con la normale routine dell’individuo, con il funzionamento lavorativo o scolastico oppure con le attività o le relazioni sociali, o ancora sia presente disagio marcato per il fatto stesso di avere la fobia.
Certamente, i movimenti tellurici hanno ripercussioni sulla salute mentale perché gli individui coinvolti in terremoti riferiscono paure e ansie.
La tremofobia, in tal senso, è proprio la paura persistente, incontrollabile ed eccessiva che permane nel tempo.
Quindi, come termine puramente clinico non trova insediamento nel DSM-5, che è l’ultima edizione del Manuale, ma sicuramente è connesso alle conseguenze lasciate dai terremoti, in termini di ansia e disturbo post-traumatico da stress.
Tremofobia e paura
Avere paura dei tremori è una sensazione normale. Chi ne ha, non deve provare vergogna perché fa parte della propria natura.
Piuttosto, bisogna sensibilizzare rispetto al nuovo significato da attribuire all’emozione della paura, che ha la particolarità di non andar mai via. E che va affrontata, in maniera differente. E’ necessario focalizzare l’attenzione su come adattarsi alla situazione e imparare a viverla in chiave del benessere. E non fermarsi a ciò che di negativo si sperimenta come emozione negativa a causa dei terremoti.
Trattamento della tremofobia
Come una fobia, rientra nei ‘disturbi d’ansia’. Così, può essere trattata con la terapia psicologica, ottenendo buoni risultati.
Esistono delle modalità che possono aiutare a superare la tremofobia. Ad esempio:
- accettare e riconoscere l’eccessiva paura che si prova quando la situazione non è in atto;
- esternare le proprie paure e sfogare le proprie emozioni;
- abbassare il livello di ansia attraverso tecniche di respirazione diaframmatica o esercizi di rilascio della tensione del corpo;
- iniziare un percorso di assistenza psicologica con una figura esperta, per comprendere se si soffre di un disturbo post-traumatico da stress.
Cultura della prevenzione
Esiste la possibilità di svolgere delle esercitazioni. Esse non sono un gioco. Ma accettare con consapevolezza che alcune popolazioni vivono in zone altamente sismiche. Quindi, prepararsi per quando arriva un altro evento di questo tipo. Ciò affinché non colpisca allo stesso modo.
Nel caso specifico del terremoto in Turchia-Siria, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha affermato che si è trattato di un terremoto molto forte, ma molto raro, quindi si può spiegare la vulnerabilità di questa fascia geografica.
Psicologia dell’emergenza a disposizione dei cittadini
La Psicologia dell’emergenza è un ambito della psicologia che opera a seguito di eventi critici improvvisi e imprevedibili. Cioè, in tutte le situazioni fortemente stressanti che mettono a repentaglio il benessere del singolo individuo di una comunità o di un intero Stato.
Urla, pianti, disorientamento e confusione per chi ha perso tutto, per chi ha visto morire sotto le macerie i familiari.
Scene agghiaccianti di disperazione e terrore negli occhi dei sopravvissuti arrivano dalle televisioni. Si percepiscono panico e ansia.
E’ fondamentale, adesso, l’impegno dei professionisti dell’emergenza, tra cui gli psicologi. Infatti, chi ha subito il trauma del terremoto deve iniziare subito a condividere questo vissuto per poterlo elaborare. Le emozione vanno canalizzate in modo sano e costruttivo. Come? Parlando dell’evento e delle proprie emozioni, che potrebbe significare anche elaborare il lutto, dato l’ingente numero di vittime, destinato a salire.
Conclusione
È naturale per le persone temere i terremoti. E’ necessario comprendere il confine tra la comprensibile paura e la paura immotivata che può risultare invalidante e compromettere, così, le scelte del quotidiano, che ne risultano condizionate a livello patologico.
https://www.periodicodaily.com/i-forti-terremoti-possono-influenzare-latmosfera-e-meteorologico/