venerdì, Marzo 29, 2024

La transizione elettrica potrebbe portare un aumento della disoccupazione?

La transizione elettrica procede a passo spedito. Ma questo avanzamento di tecnologia potrebbe causare un aumento della disoccupazione? C’è chi teme di sì.

La transizione elettrica e la disoccupazione sono collegate?

Se è vero che le prime auto elettriche, lanciate tra la fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000, non convincevano molto, oggi la maggior parte delle case automobilistiche sta puntando sull’elettrico. La domanda quindi è questa: cosa ne sarà della forza lavoro che si occupava dell’assemblaggio dei motori a combustione?


Transizione elettrica mette a rischio posti di lavoro


Effetti sul lavoro

In Giappone si fanno già i conti con questa realtà. Secondo il giornale Nikkei Asia, Honda Motors già a giugno aveva annunciato che avrebbe chiuso la sua fabbrica a Moka entro il 2025: questo significa che 900 dei suoi dipendenti saranno trasferiti altrove. Inoltre, la casa automobilistica ha fatto sapere che i suoi veicoli saranno completamente elettrici o a idrogeno entro il 2040. Infine, esiste un’iniziativa che offre il prepensionamento ai lavoratori di età superiore ai 55 anni, a partire da questa primavera. Tale misura potrebbe essere indice della necessità di ridurre la forza lavoro.

Diversità di costi

Gli esperti del settore spiegano che la costruzione di un motore elettrico impiega la metà dei componenti necessari rispetto ad uno a combustione interna. Grazie a questo, i veicoli elettrici sono molto meno complessi nel loro assemblamento. Ciò significa che gli operatori possono concentrarsi sul design e sul software, mentre la produzione viene affidata a terzisti. Una delle società che si interessa ai prezzi più bassi è Hon Hai Precision Industry, produttore di elettronica taiwanese noto come Foxconn. La sua idea sarebbe di fornire un punto di ingresso per le nuove imprese, soddisfacendo la clientela senza l’onere finanziario della costruzione di fabbriche. A tale scopo ha già firmato un accordo con Stellantis.

La transizione elettrica influenza i posti di lavoro

Anche la Germania sta affrontando il problema dei licenziamenti. L’Istituto Ifo per la ricerca economica, con sede a Monaco di Baviera, ha realizzato un sondaggio, giungendo alla conclusione che 215.000 posti di lavoro avranno ripercussioni dalla transizione elettrica. Nel solo 2019 sono stati 600.000 i posti di lavoro che riguardavano la produzione di motori a combustione interna: si parla del 40% del totale. Ma non solo: anche i prezzi delle materie prime sono saliti, come il carbonato di litio o il rame.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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