Perchè quando si parla di approvare leggi che vogliono difendere i diritti delle minoranze, la discussione diventa così accesa? Perchè non si riesce a trovare un punto d’incontro? Oggi martedì 13 luglio, al Senato si discuterà sul DDL Zan. La storia infinita del decreto che non voleva essere approvato, avrà fine?
Ddl Zan al Senato: oggi la discussione
DDL Zan e la storia infinita: come andrà in Senato?
Il decreto di legge Zan non riesce a trovare pace e a quanto pare nemmeno comprensione. Il DDL più famoso degli ultimi tempi era già stato approvato alla Camera il 4 novembre 2020. Il problema però si presenta sempre in Senato. A Palazzo Madama infatti, non si è mai trovato un accordo per via delle fazioni politiche, e per questo motivo il decreto è finito nel limbo. Oggi i vari partiti discuteranno sul da farsi ma come finirà questa volta? Ciò che fa più strano è che in un Paese come il nostro, che si considera proiettato verso il futuro, una legge che difende le minoranze non voglia essere approvata. In realtà sul tema l’Italia è ancora indietro.
Il timore del futuro
In molti Paesi discutere sull’identità delle persone e su come si sentono privatamente, è un discorso che non viene nemmeno intavolato. È ovviamente bene non generalizzare. Ci sono molte persone che si stanno battendo e stanno manifestando a favore del DDL. Io credo che sia bene proteggere le proprie idee politiche perchè questo è sinonimo di coerenza ma che sia sinonimo di intelligenza togliersi i paraocchi. Secondo me nei confronti del DDL Zan regna sovrano il concetto di “horror vacui”. “Se viene approvato cosa succedera?” “Dove finirà la libertà di tutti?” “Nessuno potrà più esprimere il proprio pensiero”. Tutte supposizioni che possono essere accettate perchè viviamo in un Paese libero ma che in realtà non sono concrete. Il decreto infatti non è stato approvato e perciò non si sa cosa accadrà dopo. Sono solo idee che derivano dalla paura di essere “troppo” progressisti e quindi di togliere quella patina di tradizionalismo che appartiene ancora all’Italia.