La sonda spaziale Magellano venne lanciata dalla NASA nel 1989 e raggiunse Venere il 10 agosto 1990. Orbitò, poi, attorno a Venere tra il 1990 e 1994. La Magellano fece qualcosa di straordinario. Creò la prima (e attualmente la migliore) mappatura della superficie del pianeta ad alta risoluzione con una qualità paragonabile a quella di una foto. Le missioni precedenti avevano dato una più bassa risoluzione radar del pianeta e delle sue formazioni superficiali.
La sonda spaziale Magellano: ciò che sappiamo grazie alla Magellano
Venere è il pianeta che per dimensioni è il più simile alla Terra. Tuttavia, ha ricevuto un interesse inferiore rispetto a Marte per un evidente problema di esplorazione. Sulla sua superficie, infatti, la temperatura raggiunge i 470 gradi centigradi e la pressione è 90 volte quella presente sulla superficie terrestre. Si tratta, dunque, di un ambiente davvero inospitale.
Tutto ciò che sappiamo lo dobbiamo alla sonda della Nasa Magellano. Essa, come già detto, nel 1989 realizzò una mappa relativamente dettagliata della superficie attraverso un radar. L’atmosfera, composta quasi esclusivamente da anidride carbonica, impedisce, infatti, un’osservazione diretta del suolo.
Le sonde adatte per resistere alle condizioni del suolo di Venere devono prevedere, perciò, una corazza protettiva per computer di bordo e strumenti e questo rende il peso delle navicelle eccessivo.
La sonda spaziale Magellano: la missione nel dettaglio
La sonda Magellano è stata lanciata dallo Space Shuttle Atlantis il 4 Maggio 1989. Essa ha costituito la prima missione americana dedicata allo studio della superficie di Venere. Poiché doveva essere una missione a basso costo, altri programmi spaziale hanno permesso di ottenere diversi componenti della sonda.
L’arrivo della sonda presso Venere, ed il conseguente inserimento in orbita polare attorno al pianeta, è avvenuto il 10 Agosto 1990.
La prima fase della missione è durata otto mesi e ha permesso alla sonda Magellano di effettuare una mappatura radar dell’84% della superficie. Nella seconda fase, invece, la sonda ha ottenuto immagini della regione polare e di quella meridionale.
Si è impiegata la terza fase per colmare i vuoti rimanenti delle fasi precedenti, mentre nella fase 4 sono stati acquisiti dati sulla gravità e sull’orbita del pianeta.
La quinta fase è servita per acquisire nuovamente dati gravitazionali. In seguito, i pannelli solari furono inclinati in maniera tale che potessero essere acquisite informazioni anche sulla densità atmosferica ad altitudini diverse.
Magellano cominciò la sua discesa finale nell’atmosfera di Venere l’11 Ottobre 1994, interrompendo i contatti radio il giorno dopo e distruggendosi per l’attrito con gli strati atmosferici il 13 Ottobre 1994.
I risultati furono straordinari: la missione aveva portato alla mappatura del 99% della superficie del pianeta. Venere era chiaramente un pianeta di tipo terrestre, la cui superficie è per l’85% di origine vulcanica.