Per chi non lo sapesse, la sequenza di Fibonacci è una serie di numeri in cui ogni cifra riflette la somma dei due numeri precedenti. Ci sono diversi luoghi dove possiamo vederla, nella vita di tutti i giorni: alcuni vi sorprenderanno.
Dove possiamo trovare la sequenza di Fibonacci?
Questa serie numerica è stata creata dal matematico italiano Leonardo Bigollo Pisano, noto come Fibonacci, appunto. Sviluppata come teoria per calcolare la crescita della popolazione di conigli, è stata inclusa nel libro del 1202 Liber Abaci. Esiste anche nella forma del rapporto aureo, noto come Phi, espresso numericamente come 1,618. Oggi possiamo trovarla praticamente ovunque, in natura, nell’arte, persino nel corpo umano. Ecco qualche esempio.
Paolo Gambi e la poesia nella sequenza di Fibonacci
Nell’arte e nell’architettura
L’influenza della sequenza di Fibonacci esiste in edifici come il Taj Mahal, il Partenone, la cattedrale di Notre Dame. È inoltre indispensabile nella progettazione grafica e nell’arte, in quanto crea armonia ed ha un aspetto visivo piacevole. Per questo motivo possiamo ritrovarlo in molti loghi: Pepsi, Twitter, Apple, BP e Toyota sono alcuni esempi. La sezione aurea è collegata anche alla Gioconda, e nella Cappella Sistina di Michelangelo in più di 24 usi.
In botanica
Ranuncoli, margherite, calendule, delphinium, Susanne dagli occhi neri, gigli: sono solo alcuni dei fiori i cui petali si sommano alla sequenza di Fibonacci. Anche i petali di rosa sono disposti secondo lo stesso schema a spirale, e la relazione tra due petali adiacenti sarà pari proprio a 1,618. Anche un occhio inesperto potrebbe osservarla nel girasole, con i suoi semi posizionati sempre a spirale. Ma anche nelle foglie e nei rami delle piante, nella spirale della forma delle pigne, nel motivo circolare degli anelli degli alberi.
Negli animali
Negli animali marini la sequenza di Fibonacci si trova spesso. Nella stella marina, ad esempio, che ha cinque braccia e la forma pentagonale a riflettere la sezione aurea. Ma anche nella coda del cavalluccio marino, nei nautilus, nei ricci di mare, nei delfini. Sulla terraferma la troviamo nelle corna dell’ariete, nel guscio delle lumache, nelle formiche: se poi ci soffermiamo sulle api, troveremo qualcosa di sensazionale. Le api mellifere maschi hanno un solo genitore, e il loro albero genealogico rileva un numero di Fibonacci ad ogni livello di antenati. Infine lo schema del volo di un falco in attacco, segue le spirali riflesse dello stesso schema. Incredibile, vero?
Nel mercato finanziario
Nella sequenza dei mercati finanziari questo schema viene utilizzato in diverse applicazioni: i rintracciamenti di Fibonacci, l’arco, i fusi orari e i fan. I primi sono creati quando la distanza tra due punti su un grafico azionario si divide per determinati rapporti di Fibonacci: questi includono 38,2%, 50% e 61,8%. I secondi, gli archi, servono a trovare eventuali punti di supporto, resistenza o inversione. I fusi orari sono impiegati dai trader per separare i periodi di tempo in altri periodi più piccoli, e le loro lunghezze sono ancora numeri di Fibonacci consecutivi.
Nello spazio
Non poteva mancare lo spazio. Il rapporto tra il diametro di Saturno e quello dei suoi anelli, ad esempio, è molto vicino al numero della sezione aurea. Simile è anche il tempo impiegato da alcuni pianeti per orbitare intorno al Sole. Le galassie a spirale (la Via Lattea, la Galassia M81, la Nebulosa di Andromeda) somigliano alla spirale aurea. Infine, alcuni ricercatori sudafricani sostengono che il rapporto aureo si trovi tanto spesso perché una proprietà dello stesso spazio-tempo.
Nel corpo umano
Ci basti pensare alla forma del nostro orecchio o ad un pugno chiuso. Le nostre due mani hanno cinque dita, entrambi numeri di Fibonacci. Ogni sezione delle nostre dita è più grande della precedente, dalla punta al polso. I volti di cui i segmenti hanno le proporzioni auree sono di norma considerati i più belli. Infine, più le sezioni sono vicine a numeri uguali e più sono vicine al rapporto aureo.