La russofobia rafforza il nazionalismo interno

Gli episodi di russofobia in Kirghizistan sono sfruttati dai politici russi per aumentare il proprio elettorato

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Russia

Gli episodi di russofobia sono sfruttati dai media e dai partiti politici russi in vista delle elezioni parlamentari di settembre. I partiti politici stanno cavalcano l’onda di alcuni episodi di violenza contro persone russofone in Kirghizistan

Quanto è diffusa la lingua russa?

La lingua russa è una delle lingue più parlate al mondo. Secondo Ethonologue, il russo sarebbe parlato come lingua madre da 153,7 milioni di persone e come seconda lingua da altri 104 milioni. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, alcuni stati nazionali che si formarono mantennero il russo come lingua ufficiale. Quali: Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Russia. Le persone di etnia russa vivono compatti nelle loro rispettive regioni e sono categorizzati sulla base delle rispettive famiglie linguistiche.

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Diffusione della popolazione di etnia russa in Kirghizistan e Kirghizistan

Circa il 19 per cento della popolazione del Kazakistan è di etnia russa. Altre etnie europee di lingua russa, come ucraini, bielorussi, tedeschi, polacchi ed ebrei, costituiscono un altro quattro per cento della popolazione. La lingua russa ha uno status simile anche in Kirghizistan, dove ci sono circa 350.000 cittadini di etnia russa, circa il sei per cento della popolazione. Questi sono particolarmente concentrati nelle aree urbane, il che li rende sovra rappresentati nei centri economici e culturali del paese. Sia in Kazakistan che in Kirghizistan, queste persone sono principalmente discendenti dei coloni dei tempi dell’impero russo e poi dell’era sovietica.


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Russofobia

Nell’ultimo mese, i media statali russi hanno dato molto risalto ad alcuni episodi di russofobia. In particolare, da parte di Kirghizi e Kazaki nei confronti della popolazione russofona che vive nelle due nazioni confinanti. Ma, secondo l’Agenzia dei Compatrioti che vivono all’estero la tendenza è allarmante anche in altri paesi.

Gli episodi di russofobia in Kirghizistan

Alla fine di giugno, un bambino di nove anni di etnia russa è stato picchiato da alcuni suoi coetanei apparentemente per motivi etnici o religiosi. Anche se i genitori del ragazzo hanno specificamente implorato i media russi di non infiammare la situazione, la storia è stata ingigantita da tutta la stampa russa. I genitori avevano sottolineato il fatto che si trattava solo di un incidente isolato e non indicativo di vere tensioni settarie in Kirghizistan. Poi, all’inizio di agosto, un video è diventato virale sui social media, aggravando ulteriormente le tensioni tra i due paesi. Nel video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, un uomo kirghiso si è arrabbiato con una commessa dall’aspetto slavo perché non parlava kirghiso. Nel video l’uomo ha lanciato una calcolatrice alla giovane donna da distanza ravvicinata.


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La reazione politica russa

Ieri, a Krasnojarsk, Yevgeny Primakov, capo dell’Agenzia federale russa per gli affari della Comunità degli Stati indipendenti, dei Compatrioti che vivono all’estero e della Cooperazione umanitaria internazionale ha detto che: “La popolazione di lingua russa dovrebbe avere la possibilità di ricevere protezione in qualsiasi angolo del mondo in caso di discriminazione per motivi etnici”. Mentre, Vyacheslav Volodin, presidente del parlamento russo, ha suggerito di vietare l’ingresso in Russia a tutti i cittadini kirghisi che hanno mostrato ostilità verso i loro compatrioti russofoni. Mentre Vladimir Zhirinovsky, leader del partito liberaldemocratico russo, ha guidato una protesta su come la Russia chiedendo una riduzione del numero di lavoratori kirghisi immigrati in Russia.

La russofobia rafforza il nazionalismo

Primakov ha infatti dichiarato all’agenzia russa TASS che: “Ora, i casi di discriminazione contro i russofoni suscitano una reazione più forte nella società rispetto ad un paio di anni fa. Questi episodi sono già accaduti prima, ma è semplicemente che ora sono più evidenti. La nostra autocoscienza nazionale si sta formando all’interno della Russia. Non voglio dire nazionalistica ma nazionale, come quella di una comunità unita quando episodi di pressione contro di noi evocano una reazione più sensibile. Questo è successo dopo [la riunificazione con] la Crimea e sullo sfondo di un confronto non scelto da noi”.

Lo sfondo delle elezioni

Entrambi gli episodi sono stati sfruttati sia dalla stampa che dai politici russi. Infatti, quest’ultimi vogliono incentivare il proprio sentimento nazionalista in vista delle elezioni parlamentari di settembre. Difatti, le dispute contro la popolazione russofona sono diventate il campo di battaglia più comune tra i nazionalisti dei vari schieramenti politici russi.


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La sfera di influenza russa

Molti dei paesi euroasiatici stanno uscendo dalla sfera di influenza russa ed entrando sempre più in quella della Cina o della Turchia. Però, la Russia continua ha sfruttare la presenza di grandi popolazioni di etnia russa in Asia centrale come pretesto per giustificare il coinvolgimento russo negli affari interni di questi paesi. Alcuni paesi dell’area stanno, invece, eliminando il problema alla radice. Per esempio, il Turkmenistan e l’Uzbekistan, dove ci sono sempre stati significativamente meno russi etnici che in Kirghizistan e Kazakistan, hanno entrambi relegato la lingua russa dallo status co-ufficiale e cambiato il loro alfabeto dal cirillico al latino. Anche il Kazakistan è in procinto di cambiare il suo alfabeto. La transizione dovrebbe essere completata entro il 2025.

La risposta Kirghisa

Nella dichiarazione riportata da TASS, il ministro degli esteri kirghiso, Kazakbayev, ha richiamato l’attenzione sul fatto che tali incidenti accadono anche in Russia: “Casi sporadici di nazionalismo quotidiano non dovrebbero essere dipinti dalle autorità russe come violazioni sistematiche dei diritti e degli interessi dei russi etnici in Kirghizistan. E non dovrebbero essere considerati come molestie su base etnica o religiosa”. In Kirghizistan “Non c’è nessuna russofobia o altre forme di nazionalismo aggressivo, nessun fatto di riscrittura della storia, nessuna guerra ai monumenti e alla lingua russa”. Il ministro ha anche aggiunto che il russo è una lingua ufficiale secondo la costituzione del paese. Questa è “rappresentata in tutte le sfere della vita: nei mass media, nei sistemi di istruzione, sanità pubblica e cultura”. “In questo contesto, [Kazakbayev] ha promesso che il Kirghizistan continuerà la politica di protezione dello status della lingua russa, in modo che la popolazione russofona del Kirghizistan possa soddisfare pienamente i suoi bisogni spirituali e sociali”.