La Renault si sta interrogando sul suo futuro in Russia. Di recente, dopo diversi colloqui e confronti, è arrivata la decisione di fermare la produzione presso lo stabilimento di Mosca: Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo automobilistico francese, ha ammesso chiaramente che questa è una “situazione molto complessa”. Tutto ciò deriva dal fatto che il mercato russo per la Renault non è mai stato secondario.
La Renault ha molto da perdere in Russia
De Meo ha provveduto a rassicurare i dipendenti, evidenziando che per il brand parigino la sicurezza dei lavoratori resta una priorità assoluta. La Renault, tra le varie società di auto, è quella che a livello di mercato ha molto più da perdere in merito agli interessi che ha sempre avuto in Russia. In quest’ultimo mese gli investitori hanno cancellato il 40% della capitalizzazione di mercato. Il governo russo si sta confrontando sul destino da riservare alla fabbrica di Mosca. La decisione dovrebbe arrivare entro i prossimi giorni. Al momento vi sarebbe la proposta di nazionalizzare lo stabilimento. Dunque, le autorità locali potrebbero prendere possesso dell’impianto per avviare una produzione nazionale (non necessariamene di automobili).
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L’intervento di Macron
Sulla questione è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha difeso la Renault in merito alla decisione di interrompere qualsiasi tipo di rapporto commerciale con la Russia. Macron ha sottolineato che le aziende il cui settore non è stato colpito dalle sanzioni possono scegliere liberamente se restare o meno nel Paese guidato da Putin. Ha aggiunto, però, che si corre un grosso rischio reputazionale in caso di conferma degli interessi di mercato ed economici con i russi. Ricordiamo che attualmente lo Stato francese detiene una percentuale pari al 15% del Gruppo automobilistico Renault.