Il 9 settembre 2015 la regina Elisabetta II d’Inghilterra è entrata ufficialmente nella storia. La sovrana ha infatti battuto il primato appartenente alla sua trisnonna Vittoria, e ha superato il suo regno durato 63 anni, precisamente 23.226 giorni, 16 ore e 23 minuti. Un record di longevità per la sua corona che sta continuando a migliorare di anno in anno e che difficilmente potrà essere superato dai suoi successori. Anzi, potrebbe addirittura superare il Re Sole di Francia, l’inossidabile Luigi XIV.
Nel giorno in cui ha raggiunto lo storico traguardo, la monarca ha evitato di organizzare cerimonie e feste in grande stile. Ha mantenuto uno stile sobrio, limitandosi a proseguire le sue vacanze presso la residenza di Balmoral, e presentandosi all’evento di inaugurazione di una nuova linea ferroviaria in Scozia. La regina, infatti, in questa circostanza ha fatto sapere ai propri collaboratori e alla sua famiglia che avrebbe trascorso la fatidica data come se fosse «un giorno come tutti gli altri».
L’unica eccezione alla regola è avvenuta a Buckingham Palace, dove è stata data l’autorizzazione alle televisioni di tutto il mondo per effettuare collegamenti in diretta nel corso dell’intera giornata dal giardino dell’edificio. Inoltre è stato consentito l’accesso a pagamento ai visitatori nei suggestivi saloni della residenza monarchica. Il profilo basso tenuto dalla regina Elisabetta II il 9 settembre 2015 è stato di fatto in linea con lo stile che ha adottato fin da quando è salita sul trono nel febbraio del 1952 in seguito alla morte del padre Giorgio VI.
La regina Elisabetta II: una sovrana che ha attraversato la storia
Gli storici guardano con interesse alla longeva figura della regina Elisabetta II d’Inghilterra e alle modalità con cui ha gestito il suo regno da record. Molti studiosi ritengono che uno dei segreti della sovrana del Regno Unito sia quello di aver mantenuto nel corso degli anni sempre un atteggiamento super-partes, evitando di esprimere pareri personali o di entrare in facili polemiche, calandosi appieno nel delicato ruolo di titolare della corona della Gran Bretagna. In questo modo si è potuta affermare come simbolo unitario di un Paese che, in realtà, continua ad essere attraversato da tendenze e correnti separatiste.
Da quando è salita sul trono d’Inghilterra, Elisabetta ha dovuto attraversare varie epoche storiche e profonde trasformazioni: dalla gestione del secondo dopoguerra alla fine del potere coloniale, passando per il fenomeno dell’immigrazione di massa e la rivoluzione sociale degli Anni Sessanta. In questi ultimi tempi, invece, si è misurata con l’autorizzazione ai matrimoni gay e con la delicata questione delle minacce di secessione della Scozia dal Regno Unito, passando per l’emergenza coronavirus. Il mondo, le tendenze e le persone intorno a lei sono cambiate, ma ha sempre dato di sé un’immagine indissolubile anche nell’aspetto: i suoi cappellini e abitini color pastello non l’hanno mai abbandonata, dando anche in questo senso un’immagine di solidità e continuità.
6 febbraio 1952: Elisabetta II diventava regina del Regno Unito
Il momento più difficile per la sua popolarità l’ha dovuto affrontare quando è morta la principessa Diana e una parte della stampa britannica e dei sudditi l’hanno accusata di eccessiva freddezza e distacco di fronte a un dramma di siffatte proporzioni. Ma anche in questa circostanza non si è scomposta, non ha reagito alle provocazioni e ha saputo riconquistarsi la fiducia del regno, dimostrando anche di possedere un buona dose di ironia. Nel 2012, infatti, durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra si è divertita ad interpretare il ruolo della Bond Girl, con tanto di lancio avventuroso dall’elicottero.
I sondaggi continuano a riportare che la regina Elisabetta II è la personalità più amata e stimata dal popolo britannico, anche più dei premier politici, degli attori e degli sportivi. Ovviamente non mancano i critici soprattutto tra i repubblicani che ormai considerano superata la monarchia e ritengono uno spreco i 36 milioni di sterline all’anno per sostenere economicamente la Royal Family, ma questa corrente non ha mai trovato un ampio consenso nel Regno Unito.
Ovviamente la durata da record del trono dell’attuale sovrana britannica non gioca a favore del figlio Carlo, il principe ereditario. Nonostante abbia ormai superato i 90 anni, Elisabetta II non ha alcuna intenzione di abdicare come ad esempio hanno fatto Juan Carlos di Spagna o Beatrice d’Olanda. Anzi, se dovesse aver ereditato la longevità della madre, deceduta a 101 anni, la monarca potrebbe arrivare anche a battere un altro primato di permanenza su un regno, ovvero quello di Luigi XIV di Francia che ha portato la corona per ben 72 anni e tre mesi.