giovedì, Aprile 25, 2024

La produzione di carne potrebbe essere colpita dalla carenza di CO2

La mancanza di CO2 usata per stordire gli animali da allevamento prima della macellazione è il risultato delle fabbriche di fertilizzanti, di cui sono un sottoprodotto, che chiudono a causa di un picco nei prezzi del gas. L’industria della carne della Gran Bretagna avverte una carenza di anidride carbonica, senza la quale il processo di produzione di carne alimentare potrebbe arrestarsi.

Perchè la produzione di carne è a rischio?

I rappresentanti dell’industria hanno avuto dei colloqui d’emergenza con il governo UK sulla crisi che l’aumento dei prezzi del gas naturale in tutta Europa sta causando. Il CO2 è usato per stordire gli animali prima della macellazione e per imballare sottovuoto i prodotti di carne. Questo CO2 è il sottoprodotto della produzione di fertilizzanti. L’impennata dei prezzi del gas ha spinto le fabbriche di fertilizzanti del Regno Unito a sospendere o tagliare la produzione. Questo significa che ora c’è un deficit del 60% nella fornitura di CO2 in Gran Bretagna. L’industria della carne teme che simili arresti possano colpire impianti in Europa a cui si sarebbero normalmente rivolti in caso di emergenza.

Le dichiarazioni

La British Meat Processors Association (BMPA) ha detto in una dichiarazione che la crisi sembra essere “molto peggiore” della precedente carenza di CO2 sperimentata nel 2018. “Il gas CO2 gioca un ruolo critico e insostituibile nel processo di produzione di alimenti e bevande e le imprese possono fermarsi se non possono assicurarsi una fornitura adeguata. Questo significa che, una volta che le loro attuali scorte del gas si esauriscono (si stima in meno di 14 giorni) alcune aziende dovranno smettere di prendere gli animali e chiudere le linee di produzione, portando ad un ingorgo di animali di ritorno alle fattorie”.

La crisi del settore di produzione di carne in UK

Questo si aggiunge ai problemi già visti nell’industria dei suini, dove le aziende hanno decine di migliaia di suini in eccesso a causa della carenza di lavoratori nei macelli. Molti di loro sono tornati a casa nell’Europa dell’Est. Una carenza nel processo di confezionamento sottovuoto minaccia di porre ulteriori problemi, specialmente se si considera che le catene di approvvigionamento sono già intasate dalla carenza di autisti di mezzi pesanti. Richard Griffiths, amministratore delegato del British Poultry Council, ha detto: “Con meno di 100 giorni a Natale, e già affrontando la crescente carenza di manodopera, l’ultima cosa di cui la produzione britannica di pollame ha bisogno è un’ulteriore pressione. Se le forniture di CO2 diventano più strette e imprevedibili, le catene di approvvigionamento dovranno rallentare. In definitiva, niente CO2 significa niente produzione”.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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