giovedì, Aprile 25, 2024

La Polonia sfida la corte dell’UE: la miniera di lignite non chiuderà

La Polonia sfida la corte dell’UE, rifiutando di chiudere la miniera di carbone marrone a Turów. L’enorme miniera si trova al confine con la Germania e la Repubblica Ceca. Un’ingiunzione della massima corte dell’Unione Europea ha recentemente ordinato l’immediata chiusura della miniera.

Perché la Polonia sfida la corte dell’UE?

Secondo il governo polacco, la chiusura della miniera scuoterebbe il sistema energetico della nazione e porterebbe alla perdita di migliaia di posti di lavoro. La Polonia sfida la corte dell’UE, impegnandosi in “sforzi diplomatici e legali molto intensi” per garantire il funzionamento della miniera e della centrale elettrica connessa, che genera il 7% dell’energia della Polonia.

L’ingiunzione della corte europea

Venerdì, la corte di giustizia dell’UE ha ordinato alla Polonia di interrompere immediatamente il funzionamento della miniera. Decisive, a questo proposito, le lamentele di Praga, secondo cui l’attività della miniera prosciuga le acque sotterranee del territorio ceco. La Polonia ha recentemente esteso la sua licenza senza un’adeguata valutazione ambientale preventiva. Si tratta di una misura temporanea, in attesa della sentenza completa del tribunale.

Il ministro dello sviluppo del Paese, Jarosław Gowin, ha dichiarato: “Considero la decisione del tribunale incommensurabile alla situazione”. Tale decisione “Porterebbe alla perdita di decine di posti di lavoro e a disturbi molto gravi nel sistema energetico polacco”. Milioni di famiglie si troverebbero senza corrente elettrica.

Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha aggiunto: “La decisione del tribunale è molto pericolosa dal punto di vista delle potenziali minacce all’ecologia, ma è anche pericolosa per la sicurezza energetica della Polonia e per l’occupazione di circa 5.000 persone”. Tuttavia, il governo polacco ha avviato i negoziati con Praga e presentato nuovi punti davanti al tribunale dell’UE, per descrivere chiaramente la situazione ed evitare un “disastro”.

La risposta di Praga

Il ministro dell’ambiente ceco ha a sua volta dichiarato di essere pronto a negoziare. “Al momento, stiamo presentando le nostre idee e proposte su ciò che vorremmo che la squadra polacca facesse o cosa dovrebbe offrirci.” Ma ha detto anche: “Non abbiamo mai ricevuto alcuna chiara garanzia su come la Polonia intenda compensare l’impatto negativo della miniera sui cittadini cechi.”

L’ambizioso piano ambientale dell’UE

L’UE vuole almeno il 32% di partecipazione delle fonti rinnovabili alla generazione di elettricità del blocco di 27 nazioni entro il 2030. Nel tentativo di seguire l’ambizioso obiettivo di riduzione del biossido di carbonio dell’UE, la Polonia sta gradualmente eliminando il suo combustibile principale, il carbone nero, ma fa ancora affidamento sulla lignite. Attualmente, solo il 23% dell’energia del Paese proviene da fonti rinnovabili. Secondo i critici, l’abbandono del carbone e l’introduzione di energia verde sono troppo lenti.

La continua forte dipenenza della Polonia dal carbone è una fonte di tensione nell’UE, e preoccupa per quanto riguarda l’impatto ambientare e sul riscaldamento globale. Un recente piano energetico ha affermato che l’ultima miniera di carbone sarà chiusa entro il 2049 ma, secondo i critici, ciò accadrà prima. Infatti, la produzione di Carbone della Polonia è inefficente e genera costi enormi che sono coperti dal bilancio statale.

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