I dipinti di Maria Sibylla Merian, ricercati da re e regine, si sono conservati fino a noi e presso la Queen’s Gallery Buckingham Palace di Londra è stata allestita una mostra fino al 9 ottobre 2016.
<<La determinazione di comprendere il mondo>>, dice la curatrice della mostra Kate Heard, <<porto questa donna a vivere un’incredibile avventura. Le sue capacità artistiche le permisero di trasmettere le sue scoperte attraverso veri e propri capolavori. I suoi acquerelli continuano a essere affascinanti oggi tanto quanto lo furono appena dipinti>>.
Maria Sibylla Merian nata a Francoforte nel 1647, fu una pittrice e naturalista tedesca. Appassionata di insetti sin da bambina, nel Giugno del 1699 dal porto di Amsterdam si imbarca alla volta del Guyana Olandese per poterli studiare e ritrarre anche quelli esotici.
« In Olanda, constatai con molto stupore che si importavano dei begli animali dalle Indie orientali e occidentali, facendomi l’onore di consultare particolarmente la preziosa collezione dell’esimio dottor Nicolaas Witsen, borgomastro di Amsterdam e direttore della Società delle Indie orientali, oltre a quella del nobile signor Jonas Witsen, segretario della stessa città. Inoltre, potei osservare anche la collezione del signor Frederik Ruysch, dottore in medicina e professore d’anatomia e botanica, quella del signor Livinus Vincent e di molte altre persone.In quelle collezioni avevo trovato anche innumerevoli altri insetti, ma se dopo tutto la loro origine e riproduzione è sconosciuta, bisogna chiedersi come si trasformino a partire dai bruchi in crisalide e così di seguito. Tutto questo mi ha finalmente spinta a intraprendere un grande viaggio, da me lungamente desiderato, e a partire per il Suriname>>.(Metamorphosis insectorum Surinamensium, Introduzione)
Lo scopo del viaggio era osservare gli insetti dei tropici, ritrarli dal vero e farli conoscere in Europa. Impresa quanto mai coraggiosa perché donne viaggiatrici ve ne erano poche al quel tempo, ma anche perché la superstizione popolare considerava gli insetti bestie sataniche. Arrivata a destinazione, trascorre due anni a esplorare le foreste pluviali del Paese, raccogliendo larve, nutrendole e ritraendo in magnifici dipinti le farfalle, frutti della loro trasformazione. Descrive anche alcuni particolari dello sviluppo degli insetti, mostrando come ogni specie sia legato a un numero ristretto di piante e solo su quelle depongono le uova naturalmente osserva e dipinge anche altri animali del tutto sconosciuti in Europa. Frutto di questa straordinaria avventura, il libro Metamorphosis Insectorum Surinamensium, pubblicato ad Amsterdam nel 1705.
« Realizzando quest’opera, non ho mirato al guadagno, contentandomi di rifarmi delle spese sostenute. Non ho badato a spese per eseguire quest’opera. Ho fatto incidere le tavole da un celebre maestro e ho procurato al libro la carta migliore per portare soddisfazione e piacere non solo agli amatori dell’arte ma anche agli amatori degli insetti e sono felice sentendo di aver raggiunto il mio scopo e di aver loro procurato della gioia».(Metamorphosis insectorum Surinamensium, Introduzione)
Osservando le sue opere si nota, molto spesso, che gli insetti sulle piante sono ritratti senza considerare le reali dimensioni, di fatti, li dipinge sempre più grandi rispetto al resto, stando a indicare la sua marcata passione e la sua volontà nel renderli protagonisti dell’osservazione. Senza dubbio si percepisce la sua attitudine per lo studio della natura e le sue osservazioni attente la rendono una vera artista nel dipingere ciò che osserva. Ammirevole è la sua volontà di far conoscere a tutta Europa la biodiversità degli insetti e come questi scelgano, a seconda della specie, determinate piante per estrinsecare le loro funzioni. Rende, quindi visibile, ciò che può sfuggire normalmente all’occhio umano poco attento.
Dott.ssa Rosa Ferro