La minigonna di Mary Quant compie 60 anni

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La minigonna di Mary Quant compie 60 anni. Infatti, nel 1963 la stilista londinese espone nella vetrina del Bazaar in Kings Road, a Londra, la prima versione della minigonna.

La minigonna di Mary Quant

La minigonna di Mary Quant compie 60 anni. Infatti, nel 1963 la stilista londinese espone nella vetrina del Bazaar in Kings Road, a Londra, la prima versione della minigonna. E’ corta quindici centimetri sopra il ginocchio. E’ cortissima, per i canoni del tempo. e costituisce un simbolo rivoluzionario nella moda e nella società.

Considerata un’icona immortale della moda, è un capo di abbigliamento che ha rappresentato una sfida.

La storia della minigonna

Questa è da sempre la versione raccontata su come nasce la ‘miniskirt’. La Quant, insieme con Alexander Plunket Greene e il fotografo Archie Mc Nair, ha aperto la boutique Bazaar nel 1955. La stilista inglese crea la minigonna rispetto alle richieste del tempo delle giovani donne londinesi. Ispirandosi all’esile corporatura di una ragazzina, diede così vita alla minigonna. Tuttavia Andrè Courrèges, designer francese, se n’è preso il merito. Più tardi, la stessa Quant ha affermato che la minigonna è stata inventata dalla strada. Intendeva che le vere creatrici sono state le ragazze che si vedono per strada, alle quali ha accorciato le gonne.

La minigonna come simbolo della libertà sessuale

La minigonna divenne subito significato di libertà sessuale. Come pure simbolo di parità di genere e indipendenza verso stereotipi antiquati.

Ma questo capo d’abbigliamento fu visto dalle femministe, negli anni Settanta, come un oltraggio all’immagine della donna, che indossandola, poteva venire percepita come oggetto.

La minigonna arriva in Italia

Nel 1966 la minigonna arriva nel Bel Paese. Viene indossata come simbolo di emancipazione femminile, sull’onda di ciò che accadeva già all’estero.

Polemiche, preoccupazioni, pregiudizi non si sono fatti attendere. Ma il suo successo fu enorme. E ancora oggi sfilano sulle passerelle delle case di moda prestigiose del mondo.

La minigonna dagli anni Sessanta ad oggi

Tante preoccupazioni ed anche giudizi negativi per la minigonna. Ma resta un capo d’abbigliamento il cui successo non passa. Un grande boom per il capo creato dalla Quant. La stilista ha affermato che il capo serviva alla donna per stare più comoda. Fino agli anni Settanta, un tripudio. Simbolo di emancipazione e libertà, fin quando i movimenti femministi la accantonano per preferirle i pantaloni.

Negli anni Ottanta, torna in auge. Ma è negli anni Novanta che conosce nuovamente un momento d’oro, ancora in corsa, con le sue varianti di tessuti e modelli sempre più innovativi. Questo rilancio è dovuto alla presenza di questo capo in film e telefilm che descrivono la donna in carriera che indossa la minigonna nera o blu.

Da allora, è un must. Ne esistono di tutti i tessuti e modelli: strette, larghe, a palloncino, con spacchi e con zip. Un capo d’abbigliamento immancabile negli armadi di più giovani e meno giovani.

La Giornata Mondiale della minigonna

Nel 2015 è stata istituita la Giornata Mondiale della minigonna, che cade ogni 6 giugno. L’iniziativa viene da Rachid Ben Othman, presidente della Lega in difesa della Laicità e della Libertà, e dall’attivista femminista Najet Bayoudh. Nasce per protesta contro un atto discriminatorio nei confronti di una studentessa algerina, alla quale era stato impedito di sostenere un esame per la sua gonna ritenuta troppo corta.

Da quel momento, numerosi movimenti femministi hanno affermato la necessità di sentirsi libere di indossare qualsiasi capo senza temere di essere giudicate, importunate, o essere oggetto di violenza.

Ciò fa comprendere che l’emancipazione della donna passa anche attraverso l’abbigliamento.

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