martedì, Aprile 16, 2024

La metropolitana di Guangzhou adotta un sistema a riconoscimento facciale come metodo di pagamento alternativo ai biglietti e abbonamenti

E’ stato attivato questa settimana nella metro della città di Guangzhou, città sulla costa del sud della Cina, il nuovo sistema di pagamento che usa la tecnologia a riconoscimento facciale per chi non vuole più usare i biglietti singoli o l’abbonamento. Attualmente il sistema è attivo su due linee e verrà poi esteso ulteriormente.

Ai passeggeri basterà scaricare l’applicazione ufficiale della metro e completare la registrazione caricando una propria foto.

Arrivati ai tornelli, per assicurarsi l’entrata basterà sorridere a una telecamera. Il costo della corsa verrà poi addebitato a seconda del metodo di pagamento scelto.

I primi test sono stati fatti partire un anno fa. Secondo gli sviluppatori lo scopo è quello di velocizzare il passaggio di persone agli ingressi e aumentare la sicurezza. Il sistema avrà accesso alle informazioni personali dei passeggeri come età, sesso ma anche indirizzi di residenza.

Le autorità hanno rassicurato che i dati raccolti non verranno passati a terzi ma serviranno esclusivamente per i controlli e resteranno all’interno dei loro database.

La città di Jinan, capoluogo della provincia dello Shandong, ha adottato lo stesso sistema da qualche mese. Secondo i test che sono stati fatti sulla velocità di smaltimento delle file dei passeggeri, grazie al riconoscimento facciale in un minuto riescono a passare attraverso i tornelli circa 33 persone. Nello stesso intervallo di tempo, usando biglietti o strisciando gli abbonamenti passano la sicurezza una ventina di persone.

Una tecnologia già sperimentata in diversi ambiti

La tecnologia a riconoscimento facciale trova applicazione in Cina in molti ambiti. E’ usata nei controlli di sicurezza negli aeroporti, dalla polizia stradale per identificare chi infrange il codice della strada o chi provoca incidenti ma anche chi non attraversa sulle strisce.

A Pechino, nei bagni del parco del Tempio del Cielo, sono state montate macchine dispensatrici di carta igienica con fotocamera che scansionano i volti prima di erogare la quantità necessaria di carta. Il motivo? Evitare gli sprechi. Sempre a Pechino, in alcuni complessi residenziali, le telecamere permettono o meno l’apertura dei cancelli di ingresso. In questo caso il riconoscimento facciale serve a far passare solo i residenti o altre persone registrate nel sistema per non permettere che sconosciuti entrino senza autorizzazione ma anche per evitare il subaffitto degli appartamenti. Inoltre, si possono trovare telecamere anche in speciali macchine per la raccolta di rifiuti che non solo registrano chi si impegna nella raccolta differenziata ma assegnano anche dei crediti ai singoli per poter ottenere premi o denaro in cambio.

Le città cinesi sono al momento quelle più videosorvegliate al mondo e entro il 2020 il sistema di videosorveglianza verrà implementato fino ad arrivare a una telecamera ogni due abitanti. Ufficialmente per motivi di sicurezza, molte delle telecamere sono integrate con sistemi di intelligenza artificiale che permettono di riconoscere volti, età o etnia e confrontare le informazioni con le identità dei cittadini conservate nei database del governo.

Nel 2017, John Sudworth, un giornalista della BBC, ha effettuato un esperimento per testare l’efficacia del sistema di videosorveglianza unito alla tecnologia a riconoscimento facciale. Sudworth ha fornito una sua sua foto alla polizia di Guiyang, una città di più di 4 milioni di abitanti e ha poi chiesto di essere rintracciato mentre si aggirava per le strade della città. Agli agenti sono bastati solo 7 minuti per trovarlo e comunicare la sua posizione precisa.

A parte la sicurezza, il riconoscimento facciale è sempre più usato anche in ambito finanziario e bancario e come metodo di pagamento in ristoranti, negozi e supermercati. Nei locali che offrono questo tipo di servizio, le telecamere scansionano il volto del cliente e ottengono in automatico i dati necessari per effettuare i pagamenti o altre operazioni richieste.

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