domenica, Dicembre 10, 2023

La manovra economica approvata nel 2019: falsa e cortese.

Una manovra quella per il 2020 che metterà ingiustamente le mani nelle tasche del ceto-medio, ancora in attività lavorativa o già in pensione, perché di fatto porterà ad una ulteriore erosione del potere di acquisto dello stipendio o dell’assegno previdenziale. A lanciare l’allarme è stato un recente studio della CISL che ha calcolato quanto si perderà nei prossimi tre anni su pensioni nette dagli importi di 1600, 1700 e 1900 euro. In questo momento, con la rivalutazione, sostanzialmente bloccata per gli assegni che superano i 1500 euro al mese, mancheranno 4,67 euro nel 2019 per tutti gli importi fino a 1600 euro netti. Dal prossimo anno la perdita sarà di circa 10,74 euro fino a 20,51 euro nel 2021. È stato calcolato che mediamente nel triennio 19-21, la perdita ammonterebbe a 467 euro, mentre in ciascun anno successivo, il prelievo arriverebbe a 267 euro.

Secondo il piano delle rivalutazioni, più alto è lo stipendio per chi è in attività o più pesante è l’assegno previdenziale, per chi è in pensione, maggiore sarà la trattenuta.

Bisognerebbe far capire ai Politici, che lo stipendio di chi lavora nel pubblico o nel privato, o è andato in pensione come dirigente, non è regalato, ma è il frutto di anni di studio, di sacrifici e anche di rinunce. Questo sembra che al Ministro Speranza e al Segretario del PD, facciano finta di non capirlo e sicuramente non sono i soli. Generalmente quelli che fanno finta di non capire sono persone cattive ed invidiose, ma possono essere anche, e questo credo si possa affermare per la maggioranza dei politici di questa legislatura, persone che non hanno mai lavorato. Allora ricordiamo cosa vuol dire essere un dirigente.

Cosa vuol dire essere un dirigente

Per avere un posto di dirigente nella pubblica amministrazione si deve conseguire una laurea (durata da 5 a 6 anni), per conseguire una laurea si deve conseguire il diploma della Scuola media superiore (durata 5 anni), per conseguire il diploma della Scuola media superiore si deve aver conseguito il diploma della Scuola media inferiore (durata anni 3), per conseguire questo diploma si deve ottenere la licenza elementare (durata anni 5). Sommando il percorso scolastico gli anni impiegati per il raggiungimento della Laurea sono 18 o 19 anni, a seconda della durata del corso di laurea.

Chi raggiunge la laurea con un percorso di 19 anni, il laureato in Medicina e Chirurgia, dovrà studiare altri 3 anni, per conseguire il titolo di Medico di Medicina Generale, o altri 4 o 5 anni per conseguire il titolo di Specialista. Se avrà la fortuna di poter partecipare ad un concorso pubblico e di vincerlo, finalmente dopo 22-24 anni di studio potrà dire: finalmente lavoro!

Dopo 40 anni di servizio, all’età di 67 anni, senza aver riscattato nulla (Laurea e Specializzazione), un dirigente medico andrà in pensione il 1 febbraio 2020. L’assegno previdenziale che gli è stato calcolato dovrebbe essere vicino ai 4mila Euro. Ad oggi questo dirigente medico paga il ticket per tutti i farmaci che deve assumere per le patologie di cui è affetto: diabete, ipertensione arteriosa e patologie vascolari.

Con la manovra finanziaria approvata il 16/10/2019 dal Governo del Prof. Conte, questo dirigente medico, secondo i Ministri di questo governo, avrà una pensione d’oro, quindi poiché «ha di più di altri pensionati, deve pagare di più». È giusta questa considerazione fatta dal Ministro Roberto Speranza? A mio parere non è giusta, e non per un conflitto di interesse, ma perché lo stipendio o la pensione più alta derivano dal percorso che ho descritto precedentemente, e l’ingiustizia aumenterà in considerazione del fatto che questo governo vuole abolire il superticket, che ha un valore in euro di 490 milioni.

L’abolizione del superticket sanitario, il ceto medio, e l’insostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale

L’abolizione del superticket prevede una revisione globale del ticket prevedendo la rimodulazione dell’importo del ticket in base al reddito. Dovendo assicurare almeno 1,6 miliardi di gettito, la classe media e medio-alta, che di fatto è quella che paga il contributo economico maggiore per il mantenimento del sistema sanitario italiano, che è universalistico, e che è il contribuente che paga ad oggi anche il superticket, avendo un reddito tra i 36 mila e i 100 mila euro, rischia di dover pagare un conto salatissimo, perché dovrà accollarsi 1,6 miliardi di euro del mancato gettito che deriva dall’abolizione del superticket voluto dal Ministro Speranza che forse per una logica demagogica lo vuole, come pure altri partiti che fanno parte della coalizione.

Le domande che nascono spontanee sono molte:

  1. Perché chi ha uno stipendio più alto, frutto del lavoro, deve pagare di più?
  2. Perché un politico non eletto, ma solo indicato dalla segreteria del partito, deve guadagnare quanto o più di chi ha lavorato per 40 anni?
  3. Perché si è diminuito il numero dei parlamentari e non si sono dimezzate le spettanze mensili di un deputato o di un senatore della repubblica, non lo chiamo volutamente stipendio, contenendo così veramente la spesa della politica?
  4. Quando un dirigente pubblico o privato si assenta dal lavoro deve giustificare l’assenza, perché un politico non deve giustificare l’assenza?
  5. Perché il mondo politico è falso?

Alle prime 4 domande potranno rispondere se vorranno, i politici, alla quinta risponderò io raccontando un vecchissimo aneddoto degli anni ’60 del secolo scorso.

Un impiegato decide di iscriversi al Partito Comunista Italiano, presenta la domanda al capo della Sezione del Partito, per ottenere la tessera. Esaminati i dati anagrafici, il capo della sezione, gli dice che deve rispondere a tre domande per ottenere la tessera del partito:

  1. Se tu dovessi avere due automobili cosa faresti?

Risposta: una la terrei per me ed una la darei al partito

  • Se tu dovessi avere due case di proprietà cosa faresti?

Risposta: una la terrei per me ed una la darei al partito

  • Se tu dovessi avere due paia di pantaloni cosa faresti?

Risposta: NESSUNA

Il Capo sezione chiama l’aspirante compagno e chiede spiegazioni. L’impiegato gli risponde così: compagno io non ho due automobili e non ho due case, ma ho due paia di pantaloni!

I politici italiani di destra e di sinistra, ed anche quelli trasversali, dovrebbero fare riforme serie che veramente siano di esempio per tutto il popolo, ma questo credo sia impossibile, perché nessuno vuole rinunciare ai propri privilegi, piccoli o grandi che siano.

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