Inaugurata il 9 luglio 1968 dalla Regina Elisabetta, la Hayward Gallery di Londra è un’importante vetrina di arte contemporanea.
Nata all’interno del Southbank Centre, complesso di edifici che formano il più grande complesso europeo di arte, la Hayward Gallery si presente come vivace centro propulsore di arte visiva contemporanea.
Il progetto
L’edificio nel quale è collocata l’intera struttura museale e multimediale è stato progettato da un gruppo di architetti.
Infatti il Dipartimento di Architettura e Design Urbano del Greater London Council ha appoggiato l’iniziativa di questi giovani architetti, che sono riusciti ad imprimere un tratto all’intero edificio, amalgamandolo agli obiettivi per cui lo si costruiva.
L’importanza della Hayward Gallery, sia per l’ubicazione, sia per la finalità, è cresciuta nel tempo.
Non a caso l’edificio è stato aggiunto nel 2011 alla lista dei monumenti protetti dal World Monument Fund.
Si sta inoltre parlando di una parziale ristrutturazione dell’edificio.
Si vorrebbe, infatti, rifare la copertura di questo e degli edifici limitrofi con un involucro in vetro a forma di onda.
Ma al momento il progetto è sospeso per gli elevati costi di realizzazione e per talune opposizioni.
Le esposizioni
La particolarità della Hayward Gallery è che non ospita una mostra permanente.
Infatti, ogni anno sono previsti tre o quattro eventi espositivi di arte visiva di qualunque epoca, in particolare contemporanea.
Così in passato si è ospitato eventi su Leonardo da Vinci e Edvard Munch, ma recentemente ci si è rivolti più su artisti contemporanei come Antony Gormley.
La sua importanza nell’opinione pubblica è sempre maggiore.
Consta anche rilevare il grande sforzo degli organizzatori che, pur non potendo contare su finanziamenti pubblici, riescono comunque a garantire l’ingresso gratuito al pubblico.
E non è un risultato di poco conto se si pensa al progetto ambizioso di voler dar spazio all’arte contemporanea, settore nel quale spesso manca adeguata preparazione del pubblico.
Ma probabilmente Londra è anche questo.
Una città cosmopolita dove si riesce a dar voce alle diverse realtà, riconoscendo loro un adeguato spazio dove potersi esprimere in maniera organizzata.