La guerra e l’economia russa

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La guerra e l’economia russa

Come la guerra in Ucraina sta influenzando l’economia russa? Il Moscow Times ha analizzato i dati più “interessanti” del 2022. Ci sono stati alcuni segnali positivi e altri negativi.

La guerra in Ucraina e l’economia russa

I funzionari russi minimizzano l’impatto che la guerra in Ucraina sta avendo sull’economia del paese. Ma davvero la guerra non ha inciso sull’andamento dell’economia russa? Ci sono stati alcuni segnali positivi: l’inflazione è diminuita dopo aver toccato un picco lo scorso aprile, mentre i ricavi da petrolio e gas hanno raggiunto livelli record.  La scorsa settimana il Fondo monetario internazionale ha persino rivisto al rialzo le sue previsioni per l’economia russa, prevedendo una crescita dello 0,3% nel 2023. Tuttavia, allo stesso tempo, le rimesse sono salite alle stelle lo scorso anno quando un’ondata di persone ha lasciato il paese, i profitti bancari sono diminuiti e il deficit di bilancio del paese ha raggiunto livelli record. 

Analisi dei dati

Il Moscow Times ha analizzato i dati più “interessanti” del 2022 nel tentativo di far chiarezza sullo stato dell’economia russa. La Russia ha registrato un deficit di bilancio di 3,3 trilioni di rubli l’anno scorso, il secondo più alto nella storia recente del paese. La Russia prevede che il suo deficit di bilancio potrebbe raggiungere i 3 trilioni di rubli quest’anno, mentre gli analisti dicono che potrebbe arrivare fino a 4,5 trilioni di rubli. Inoltre, si prevede che almeno un terzo delle spese del paese andrà alla difesa e alla sicurezza. I ricavi dalla vendita di petrolio e gas sono cresciuti del 28% lo scorso anno per raggiungere un totale di 2,5 trilioni di rubli. Ma, poiché il prezzo del petrolio russo sembra scendere a causa del price cap imposto dall’’Occidente sul greggio russo, questi profitti sembrano destinati a ridursi. Gli analisti avvertono inoltre che un rafforzamento del rublo potrebbe intaccare le entrate di petrolio e gas.

Secondo le analisi del Times, la guerra ha contribuito a far salire i prezzi al consumo, in particolare dopo la prima ondata di sanzioni occidentali all’inizio del 2022.  Tuttavia, l’inflazione è diminuita nei mesi successivi, registrando un totale di fine anno dell’11,9%.  La Banca Centrale ha aumentato drasticamente i tassi di interesse all’inizio della guerra, ma da allora i tassi sono stati gradualmente abbassati, chiudendo l’anno al 7,5%. La banca centrale prevede che i prezzi al consumo cresceranno del 7% nel 2023.

I trasferimenti di denaro dalla Russia sono saliti alle stelle a seguito di centinaia di migliaia di russi che hanno lasciato il paese per protestare contro la guerra e cercare di eludere la coscrizione. Dopo aver registrato profitti record di 2,4 trilioni di rubli nel 2021, le banche russe hanno avuto un anno molto meno redditizio nel 2022. Hanno chiuso l’anno con profitti di soli 203 miliardi di rubli a fronte di un deflusso di depositanti e sanzioni occidentali che hanno colpito i profitti. 


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