Dicono che la fiducia sia difficile da conquistare, ma facile da perdere. Eppure, ci sono persone che puntano ad accaparrarsela, anche quando le fondamenta per una sua costruzione non sono mai state gettate. Le posizioni del presidente degli Stati Uniti D’America Donald Trump, sono ormai conosciute in tutto il mondo. C’è chi lo appoggia, e c’è invece chi lo rinnega. Ciò che però sono indiscutibili, sono le sue posizioni. Non si tratta di una persona aperte alle novità, né particolarmente propensa all’uguaglianza tra alcune categorie di persone. Ciò nonostante, c’è chi afferma il contrario. In particolare, sua moglie, la first lady Melania Trump, ha preso le difese del marito per quanto riguarda un tema tanto attuale quanto discusso.
Cos’ha affermato la first lady Melania Trump?
Tutto è nato da un video, diventato virale sul web. Si sa, negli USA è tempo di campagna elettorale. Ed è altrettanto vero che c’è chi farebbe di tutto, per qualche voto in più. In particolare, ciò che è sempre più importante è l’inclusione. Cercare di farsi apprezzare da più persone, al costo di contraddirsi, è la strategia più vecchia del mondo finalizzata alla vincita delle elezioni. Nel video in questione, la first lady americana afferma un’apertura del marito nei confronti dei membri della comunità LGBTQ+. Peccato che non si tratti di un’improvvisa presa di coscienza, bensì di falsa testimonianza. <<Sono scioccata nello scoprire che alcuni media hanno cercato di dipingerlo come anti-gay o contro l’uguaglianza. Donald è stato chiaro che i cittadini gay e lesbiche saranno trattati come li ha sempre trattati lui: allo stesso modo. Donald è il primo presidente entrato alla Casa Bianca ad essere a sostegno del matrimonio gay>> Afferma Melania Trump.
Eppure, i fatti sembrerebbero affermare proprio il contrario di quanto dichiarato. Innanzitutto, l’unico presidente americano che si è detto favorevole al matrimonio egualitario è Barack Obama. In secondo luogo, Donald Trump, nei suoi discorsi afferma più volte di non ritenere le persone omosessuali al pari dei soggetti eterosessuali. In fatto di unioni civili, egli stesso si dice contrario. Addirittura, il presidente ha provveduto a rimuovere alcune tutele sanitarie, nonché la possibilità di svolgere servizio militare per le persone transgender. Sarebbe bello, credere che si tratti di una svolta. E di certo, la speranza è l’ultima a morire. Tuttavia, come credere a queste parole, dopo anni di discriminazioni? Si stima inoltre che il presidente non ha mai considerato violenza di genere, quella agita contro i membri della comunità LGBTQ+.
Quando si potrà parlare di una vera apertura?
Dopo che in Italia gira la notizia di un apertura verso gli omosessuali da parte di papa Francesco, un altro velo di speranza sembra aggirarsi negli USA in questi giorni. D’altra parte però, come abbiamo detto, in campagna elettorale tutte le parole andrebbero prese con le pinze. Non si può mai essere certi della veridicità delle promesse altrui. In fondo, anche i Repubblicani statunitensi, hanno a loro modo cercato di attirare l’attenzione della comunità LGBTQ+, in questo periodo. Come detto in precedenza, sarebbe bello se quest’apparente apertura si trasformasse in realtà. Tuttavia, potremmo parlare di uguaglianza e apertura, solo quando tutti i cittadini del mondo, godranno degli stessi diritti. Quando non ci saranno più violenze di genere, o perlomeno quando esisteranno leggi concrete atte a riconoscere e a punire queste tragedie. Fino a quel momento, tutte le promesse non saranno che parole al vento.