giovedì, Aprile 18, 2024

La dialettica post politica lascia il posto alla statistica

In un periodo storico povero di personaggi degni di ruolo, la dialettica post politica si trasforma in statistica. Non abbiamo più risorse psicoattive a guidare lo scenario giuridico di questo paese.

La dialettica post politica lascia il posto all’approssimazione Di Maio-Salviniana?

Nel Sofista, Platone enuncia “la dialettica consiste nel saper dividere per generi, scoprendo quali idee comunicano tra loro e quali non comunicano. In tal modo la dialettica si configura come una classificazione generale di tutte le idee, ovvero una scienza universale“. Applicare uno dei più importanti princìpi della dialettica a Di Maio e Salvini è una illusione irrealizzabile. La loro dialettica è povera di qualsiasi base politica, e mi riferisco a loro come gli unici odierni contrappesi della nostra scena. Come rappresentati di governi passati o futuri o come amici vicini e lontani, rappresentano ad oggi, il linguaggio post politico, e diventano di fatto portavoce del codice statistico.

Il fondamento statistico post dialettico

I fondamenti del codice statistico in politica vengono soddisfatti seguendo i principi scientifici e di calcolo della convenienza propagandistica. Quindi essi sono completamente scevri da condizionamenti ideologici. Questo, dobbiamo riconoscere essere il principio fondamentale su cui si basa la dialettica post politica, al termine o all’estinzione della dialettica ideologica creatasi in Italia. Se fossimo attenti alla comunicazione amministrativa dei due burattinai, attraverso gli adepti del codice statistico, ci accorgeremmo della mancanza di elementi di confronto, che lasciano il posto al possibilismo delle probabilità. Questo è oltremodo possibile se si abbandona il tentativo di creare una istituzione democratica a favore del collaborazionismo di interesse.

Ma cosa stabilisce un codice statistico?

Non precedendo la dialettica con un fondamento idealistico, abbiamo una formulazione di atto o comunicazione amministrativa non trattabile ma ritrattabile. Se prendiamo a pretesto le ultime affermazioni di Di Maio, ci rendiamo conto della virata a destra. Di Maio in accordo con il recente patto Italo-francese, in materia di migrazione, stabilisce una priorità non più legata al M5S ma verso il concetto salviniano. Calcolo o ricalcolo di un possibile rimpasto di governo o formulazione di una nuova formazione di esecutivo, ovviamente emessa per emergenza. Questo significa: senza principio elettivo e dialettico. Si presume, a livello statistico, che per una emergenza socio-sanitaria, la cura sia una dialettica post politica basata sul tentativo statistico dell’azione. Questo modo di operare, espone la guida di una nazione a continui ricalcoli amministrativi: formulazione del principio del possibile e probabile.

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