La Corte Suprema USA si pronuncia a favore di un atleta transgender. I giudici della Corte Suprema hanno dato ragione alla 12enne Becky Pepper-Jackson e hanno stabilito che potrà gareggiare con la squadra femminile di corsa della sua scuola. Una vittoria per la comunità LGBTQ. Nello stesso giorno l’amministrazione Biden ha annunciato una proposta di modifica che imporrebbe alle scuole di lasciare libertà di scelta agli studenti basata sulla propria identità di genere.
USA: la Corte Suprema si pronuncia a favore di un atleta transgender
In una sentenza per certi versi inaspettata, considerato che la maggioranza dei giudici sono conservatori, la Corte Suprema statunitense si è pronunciata a favore di un corridore transgender. La Corte ha stabilito che Becky Pepper-Jackson, studentessa 12enne transgender del West Virginia, potrà gareggiare con la squadra femminile di corsa della sua scuola. Il West Virginia è tra i 20 stati che vietano agli atleti transgender di partecipare a sport coerenti con la loro identità di genere.
Il caso Becky Pepper-Jackson è iniziato nel 2021. Quell’anno lo stato del West Virginia ha emanato una legge che vieta ai ragazzi transgender di competere con le ragazze nelle attività sportive scolastiche. Subito dopo l’entrata in vigore della legge, gli avvocati della famiglia Pepper-Jackson hanno fatto causa allo Stato, sostenendo che la legge costituiva un atto di discriminazione verso le persone transgender.
Nei mesi successivi, il giudice del distretto federale di Charleston, Joseph R. Goodwin, si schiera a favore della famiglia Pepper-Jackson, permettendo alla piccola Backy, che aveva iniziato ad assumere farmaci per bloccare la pubertà, di competere insieme alle ragazze. Ma dopo qualche tempo il giudice riconosce che la legge statale non è in contrasto con la costituzione e ribalta la sua decisione e a Backy viene impedito di gareggiare con le ragazze. I suoi avvocati decidono quindi di fare ricorso alla Corte d’’Appello, che da ragione alla studentessa e le consente nuovamente di competere con la squadra femminile. Lo Stato del West Virginia decide così di rivolgersi alla Corte Suprema.
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