martedì, Aprile 16, 2024

La civiltà della dea, il libro di Marija Gimbutas

La Civiltà della Dea è il libro dell’archeologa e linguista lituana Marjia Gimbutas  che tratteggia una visione feminocentrica dell’Europa sin dalle sue antiche origini.

Il libro La Civiltà della Dea presenta una tesi rivoluzionaria, che potrebbe cambiare la consueta visione della storia del continente europeo e le sue prospettive. Viene rintracciata la realtà di un’antica Europa pacifica, egualitaria e portatrice di una spiritualità fortemente legata alla Terra, in grado di modificare gli attuali paradigmi culturali e scientifici, che considerano la guerra e il dominio maschile una connotazione di progresso della civiltà.

La Civiltà della Dea

In un’epoca di crisi senza precedenti a livello ambientale è necessario un cambiamento di valori per la civiltà occidentale. Il messaggio che per migliaia di anni gli esseri umani sono vissuti in pace e in armonia fra loro e con la natura può rappresentare per l’umanità un importante punto di svolta. Sulla base di un’abbondante documentazione archeologica, storica, linguistica e religiosa l’autrice ricostruisce l’Antica Europa. Parla di un mondo pacifico ed egualitario, incentrato sul culto di una Dea. Ella rappresenta la Natura e l’Universo con i suoi cicli in costante rinnovamento e decadenza.

Gli insediamenti abitativi non presentano strutture difensive artificiali e si trovano in zone geograficamente prive di difese naturali. I templi sono costituiti da edifici che non si discostano dall’architettura delle case circostanti e comprendono due ambienti sullo stesso piano o su due livelli. In uno  è alloggiato un forno per la cottura del pane e per il laboratorio ceramico, e nell’ altro si celebrava il culto vero e proprio. Il culto è presieduto da sacerdotesse, che tramandano il proprio status in via ereditaria.

I luoghi di sepoltura (in alcuni casi in grotte) sono zone di intensa attività artistica e cerimoniale, gli oggetti rinvenuti nelle tombe hanno forte valenza simbolica e scarso valore materiale e non si evidenziano differenze tra i sessi. Sporadicamente si trovano tombe “più ricche” di donne anziane o ragazze. Queste testimoniano l’alta considerazione sociale di cui godono le donne. Politicamente la leadership spetta a una donna anziana coadiuvata da un concilio di donne, che rappresentano il matriclan.

Chi è Marija Gimbutas

Marija Gimbutas è nata in Lituania nel 1921, dopo l’occupazione sovietica si trasferisce in Germania e poi nel 1949 come rifugiata negli Stati Uniti dove, alla Harvard University, si specializza nell’archeologia dell’Europa orientale. Qui la Gimbutas mette a disposizione dei colleghi testi e materiali altrimenti illeggibili. Dirige campagne di scavo nei Balcani e in Italia meridionale in siti dell’età neolitica.

La Civiltà della Dea non è il suo unico scritto: suoi ultimi tre libri sono quelli che hanno suscitato maggiori reazioni in ambito accademico e culturale a livello mondiale. Ricordiamo The Goddesses and Gods of Europe (1974, 1982), The Language of the Goddess (1989; tr. it.: Il linguaggio della Dea, Longanesi) e The Civilization of the Goddess (1991; l’opera qui presentata è per la prima volta tradotta in italiano). Nel 1963 le viene offerta la cattedra di Archeologia europea all’Università di California, che occupa fino al 1989. Con le sue intense ricerche sul significato sociale e simbolico delle antiche culture neolitiche ha ampliato in senso interdisciplinare il consueto approccio accademico. Ciò la porta a fondare  una nuova disciplina: l’archeomitologia. Muore a Los Angeles nel 1994.

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Mariagrazia De Castro
Mariagrazia De Castro
Laurea in Economia Ambientale, Ph.D. in Analisi dei Sistemi Economici e Sociali. Docente, autrice di saggi, libri, racconti. Articolista per il web. Mi piace scrivere di economia, ambiente, cultura, turismo e gastronomia.

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