venerdì, Aprile 19, 2024

La battaglia dell’Iran, l’odio e i suoi 4 martiri

La battaglia dell’Iran ha avuto inizio in un momento preciso. Hassan Nasrallah, il suo vice Imad Mughniyeh, il generale Qasem Soleiman un tempo sedevano insieme e pianificavano il futuro della nazione. Ai tempi cercavano di concretizzare la loro battaglia contro Israele, secondo i 4 uomini, lo stato ebraico sarebbe stato spazzato via. Questi quattro uomini, come lo scienziato Mohsen Fakhrizadeh, possedevano delle grandi qualità. E’ un peccato che le abbiano impiegate contro Israele.

Qual è la battaglia dell’Iran?

A seguito delle sofferenze del passato, i quattro uomini hanno sfogato la loro rabbia contro Gerusalemme. Questa ha poi compreso anche gli Stati Uniti e i loro partner nella regione. All’inizio, la narrativa di Hezbollah puntava a fermare l’espansione di Israele in Libano. Quando questa si è fermata, l’Iran non ha fatto lo stesso. Gli omicidi sono aumentati, in particolare, gli atti terroristici. Nel 2000, gli scontri si sono inaspriti e i 4 uomini avrebbero potuto un ire le loro risorse. L’aspetto interessante di questa vicenda è che questi fanno parte della stessa generazione. Mughniyeh è nato nel 1962, Abu Mahdi al-Muhandis nel 1954, Soleimani nel 1957 e infine, Fakhrizadeh nel 1958.

Gli uomini che hanno guidato l’Iran

Mughniyeh è deceduto nel 2008. Un’autobomba lo ha ucciso a Damasco. poco dopo il suo omicidio si è scoperto che America e Israele c’entravano qualcosa. Abu Mahdi al-Muhandis è nato in Iraq. Attivista del partito Dawa è arrivato in Iran per combattere contro Saddam Hussein. Alcuni lo ritengono fondamentale nella lotta contro l’ISIS e a sostegno della Siria. Lui è morto a gennaio, quando si è recato in aeroporto a salutare Soleimani. Quindi passiamo al famoso Soleimani, combattente nella guerra Iran-Iraq si è impegnato a reprimere i dissidenti curdi. Alla fine degli anni ’90, ha comandato la Forza Quds dell’IRGC incaricata nelle operazioni estere. A gennaio è stato ucciso dai droni statunitensi. Soleimani era un grande compagno di Fakhrizadeh, anche lui parte dell’IRGC. Il suo coinvolgimento nel progetto militare iraniano non è ancora sicuro, ma il 27 novembre è stato ucciso nella sua auto.

La battaglia dell’Iran è in mano a una generazione

L’Iran non ha mai risposto agli omicidi degli ultimi due. Nonostante questo, è innegabile il valore che ognuno di questi uomini ha avuto nel proprio paese. 4 profili che hanno raggiunto l’apice del successo, per poi venir stroncati dagli acerrimi nemici dell’Iran. Per Hezbollah, la battaglia dell’Iran era contro Israele già negli anni ’80. Muhandis ha preferito agire in Iraq. Mentre Fakhrizadeh voleva dare all’Iran un’opzione nucleare. Un obiettivo ambizioso, rallentato dai continui assassini di scienziati iraniani. Pian piano, tutti gli uomini che davano all’Iran la sua grandezza e il suo orgoglio sono caduti. Uno dopo l’altro. Ci si domanda ora, che cosa potrà fare l’Iran. Senza possibilità di attaccare e con un’economia a terra.

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