martedì, Aprile 16, 2024

Kylie Moore-Gilbert: la ricercatrice in Iran è stata rilasciata

Kylie Moore-Gilbert è stata arrestata in Iran nel 2018. La ricercatrice era andata in vacanza nel paese, ma non è mai più tornata. L’Iran l’ha catturata con l’accusa di spionaggio. Ora Moore-Gilbert è stata scarcerata dopo uno scambio di prigionieri. Infatti, l’Iran ha riottenuto tre iraniani detenuti in Tailandia. Secondo Teheran i tre uomini erano: “Un uomo d’affari e altri due cittadini incarcerati con accuse infondate“. Invece, la donna era stata accusata di essere una spia di Israele. La sua condanna arrivava a 10 anni di carcere.

Chi è Kylie Moore-Gilbert?

Kylie Moore-Gilbert insegnava studi sul Medio Oriente all’Università di Melbourne. La sua passione per l’insegnamento si è infranta quando si è trovata rinchiusa nella prigione di Evin a Teheran. Davanti a lei le aspettavano 10 lunghi anni di reclusione. La ricercatrice non è la prima occidentale ad essere catturata senza un apparente motivo. L’Iran imprigiona tante persone con l’accusa di spionaggio. Fra questi possiamo trovare AhmedReza Djalali un altro ricercatore che aveva collaborato anche con un’università a Novara. I suoi studi erano orientati verso la gestione delle emergenze negli ospedali in caso di attacchi terroristici. Moore-Gilbert soffriva di depressione e prima del suo rilascio stava per essere trasferita nella prigione di Qarchak. Un carcere famoso per le sue terribili condizioni di sicurezza, soprattutto durante l’epidemia.

Le polemiche

Kylie Moore-Gilbert è rimasta in prigione per 800 giorni. Un lato importante di questa vicenda è lo scambio di prigionieri. Nè la Thailandia nè l’Australia hanno mai parlato in modo esplicito di questo scambio. Le polemiche sarebbero state tante e in effetti già ci sono. La televisione iraniana ha infatti ammesso la connessione tra le due liberazioni. I prigionieri iraniani erano accusati di aver cercato di uccidere dei diplomatici israeliani a Bangok. Tuttavia, la pressione internazionale sull’Iran per il rilascio della ricercatrice stava aumentando sempre di più. La sua reclusione non poteva passare inosservata, soprattutto dopo che si sono sapute le sue condizioni di salute. Secondo i media infatti, Moore-Gilbert era in gravi condizioni di salute. Il suo stato fisico è peggiorato ancora dopo il suo sciopero della fame. La donna stava chiedendo al governo australiano di fare di più per liberarla.

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