venerdì, Marzo 29, 2024

Kenzo Takada: il primo stilista giapponese a Parigi

Kenzo Takada, lo stilista giapponese venuto a mancare ieri, 4 ottobre 2020, ha lasciato indubbiamente un segno indelebile nella storia della moda. Designer dalla fama internazionale, era universalmente ammirato per lo stile di cui è il creatore. Padre del cosiddetto “flower power“, Kenzo è stato il primo stilista giapponese a stabilirsi a Parigi. In breve tempo si afferma come stilista e fa parlare di sé la scintillante Ville Lumière. Il suo nome, ben presto, compare nel firmamento delle stelle che dominano il fashion system, al fianco di Dior, Chanel e Yves Saint Laurent.

Storia del marchio, dagli arbori al successo mondiale

Kenzo Takada riscontra molto presto il suo amore sconfinato per la moda, per il design. La sua creatività e la vena artistica gli impongono di abbandonare gli studi di letteratura, che Kenzo aveva intrapreso iscrivendosi all’università. Privo dell’appoggio paterno, che non condivideva la sua inclinazione verso il mondo della moda, decide di entrare presso la scuola di moda di Bunka, a Tokyo. Fu il primo studente maschio della scuola, che sino a poco prima apriva le sue porte solamente alle ragazze.

Kenzo Takada: il primo stilista giapponese a Parigi

Curiosa è la storia che precede il suo approdo a Parigi. Infatti, nel 1964 venne sfrattato dal suo appartamento: lo stabile fu distrutto per ricavare lo spazio necessario alle Olimpiadi di quell’anno. A titolo di risarcimento ottenne una somma di denaro pari a dieci mesi di affitto. Utilizzò quei soldi per pagarsi il viaggio che da Hong Kong lo condusse in Francia.A Parigi viene, sin da subito, coinvolto dallo stile di vita frenetico, mai statico e patinato della Ville Lumière. Gli anni ’70 sono dominati dalle iconiche sfilate di Christian Dior, Saint Laurent, Chanel e Cardin, tra gli altri. Inizialmente Kenzo si guadagna da vivere vendendo i propri bozzetti alle case di moda già affermate. Ottenuto un discreto successo, riesce ad aprire una boutique tutta sua, Jungle Jap, “volevo fondere le due cose che amavo: la giungla e il Giappone“. Curò personalmente lo stile degli interni, dipingendo le pareti con colori vivaci e motivi floreali.

Da lì a poco crebbe la sua fama: L’apice del successo era vicino

Kenzo non era solamente il designer dei suoi abiti. Era lui stesso ad acquistare i tessuti e a cucirli. Si dice che la sua prima collezione fosse realizzata con un budget di soli 200 dollari! Presso le sale della Gallerie Vivienne, presenta per la prima volta i suoi abiti ed il consenso fu pressoché unanime. Il nome Kenzo iniziò a circolare e a diffondersi tra gli ambienti in cui si decidevano le sorti della moda contemporanea.Le immagini dei suoi abiti compaiono su alcune delle più importanti riviste, tra le quali Vogue America e Elle. Proprio sulla scia indomita del successo ottenuto Kenzo fonda nel 1970 l’omonimo brand, Kenzo. Inizialmente concentrato sulla produzione di linee femminili, successivamente formerà anche collezioni maschili (1983) e per l’infanzia (1977). Inoltre, crea anche fragranze, divenute celebri in tutto il mondo, quali “Flower by Kenzo” (2000). Una dote di Kenzo Takada è, sempre, stata la versatilità. Infatti creava anche costumi per il teatro. “La moda è come il cibo: non dovreste fissarvi sempre con lo stesso menu“.

L’apice del successo era vicino

L’anno successivo, il 1971, le sue collezioni sbarcano oltre oceano e vengono presentate a New York e Tokyo. Pochi mesi dopo viene insignito di un prestigioso riconoscimento, il “Fashion Editor Club of Japan“. Nel 1980 il marchio, in continuo sviluppo e cavalcando l’onda di un’evoluzione costante, diviene una società. Nel giro di un decennio viene rilevata dal gruppo Lvmh ma Kenzo ne resterà il direttore creativo sino all’alba degli anni 2000. Il 1999 è, infatti, l’anno in cui Kenzo si ritira dalle scene, o meglio, dalle passerelle, lasciando il timone della sua casa di moda. Si ritira, non di certo però per fermarsi. Infatti disegna le divise per la squadra olimpica giapponese (2004) e si dedica al design di interni, altra sua grande passione.

L’inconfondibile stile Kenzo Takada

È noto come Kenzo sia un brand vivace, allegro e colorato. Kenzo Takada sin dall’inizio si è sempre fatto creatore di una moda allegra e non statica. Giocare con le tonalità, le sfumature e le stampe costituisce il marchio di fabbrica del brand. “Non aveva senso che facessi anche io quello che facevano gli stilisti francesi, non sapevo neanche farlo. Così mi misi a disegnare vestiti in modo diverso, usando i tessuti dei kimono e fonti di ispirazioni diverse“. E così Kenzo realizza abiti innovativi, diversi dagli standard esistenti e già sperimentati. Le sue creazioni sono originali, definite da peculiarità mai prese in considerazione sino ad allora. Pur essendo un innovatore, Kenzo non ha mai tradito il principio di eleganza e raffinatezza, che contraddistingue i suoi capi. Osare di più con le fantasie, i colori e le stampe non significa necessariamente venire meno alle regole della sobrietà, che non manca mai nelle collezioni firmate Kenzo.

Padre del “flower power” lo stilista giapponese Kenzo Takada

Padre del “flower power” lo stilista giapponese Kenzo Takada amava profondamente le fantasie floreali e le decorazioni che arricchivano l’abito dandogli un tocco di raffinata vivacità. Amante, altrettanto, del camouflage, dell’animalier e del mix. Spesso si divertiva nell’accostare fantasie diverse, facendole convivere sul tessuto in un medesimo capo. Gli abiti di Kenzo non sono mai uguali a sé stessi ma raccontano la storia di una creatività sempre in marcia.

Il punto in cui Oriente ed Occidente si incontrano e si fondono insieme

Kenzo è lo stilista che ha realizzato, nella concretezza, la fusione tra tradizione occidentale ed orientale. Un’innata sensibilità e capacità di unire il mondo, dando vita ad una commistione perfettamente riuscita. Il suo genio creativo lo spinge a fare dell’incontro, forse più difficile da ottenere, una realtà. Il gusto per l’esotico, e lo spirituale, si fonde con i valori della tradizione occidentale. L’antichità tradizionale orientale si miscela con l’avanguardia e lo spirito di innovazione occidentale.

La sua è una moda che unisce, che supera le barriere culturali, di pensiero e linguistiche.

Le iconiche sfilate di Kenzo passano alla storia. Le sfilate in cui Kenzo presentava le sue collezioni, non passavano mai inosservate. Lo show era sempre motivo di stupore fra il pubblico ed oggetto di profonda ammirazione da parte della critica. Non solamente, gli abiti che sfilavano in passerella rapivano l’attenzione, affascinando gli spettatori ma anche la scenografia che faceva di contorno era, letteralmente, uno spettacolo. Tra le più indimenticabili si ricorda quella del 1979, ambientata all’interno di una tenda da circo. Le modelle a cavallo e Kenzo, niente meno che a bordo di un elefante!

Il Logo di Kenzo Takada

Il logo del marchio Kenzo è stato rivoluzionato e rilanciato grazie a Humberto Leon e Carol Lim, direttori artistici della casa di moda dal 2001.

Logo Kenzo

La tigre è il simbolo dell’idea che sta alla base del marchio. Rappresenta infatti la sua dinamicità e la sua grinta. Kenzo è un marchio vitale che non trova mai un punto d’arresto. I colori del logo, non c’è bisogno di dirlo, rimandano allo sconfinato amore di Kenzo per il colore, per la vivacità che ne scaturisce.

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