Julian Assange, l’altro vincitore delle presidenziali ecuadoriane

Dopo l’elezione del neo presidente Lenin Moreno, il fondatore di wikileaks potrà continuare a beneficiare dell’asilo politico ecuadoriano in Gran Bretagna

0
1452

Poco si sa della quotidianità di Julian Assange all’interno dell’ambasciata ecuadoriana di Londra dove vive recluso dal 2012 ma è quasi certo che la notte del 2 aprile scorso, invece di dormire, avrà prestato molta attenzione all’andamento dello spoglio del ballottaggio che si svolgeva in Ecuador. Dall’esito infatti dipendeva il suo status di rifugiato politico concesso dall’ex presidente socialista Rafael Correa, per proteggerlo dal rischio di estradizione dagli Stati Uniti.

I due candidati in lista al ballottaggio avevano idee diametralmente opposte riguardo alla sorte di Assange; A suo favore il candidato socialista, Lenin Moreno, disposto a proseguire sulla linea del suo predecessore. Contro di lui il candidato dell’opposizione, Guillermo Lasso, che intendeva ridiscutere i termini dell’asilo entro 30 giorni dal suo arrivo al potere.

Ovviamente  Assange non ha influenzato molto la scelta degli ecuadoriani preoccupati molto più per la loro cattiva economia e per le divisioni sociali profonde del paese che per la sorte sua. Sta di fatto che Moreno, anche se di poco, ha vinto e Julian Assange si può tranquillizzare. Se venisse cacciato dall’ambasciata, sarebbe immediatamente intercettato dalla polizia britannica, che ha l’ordine di arrestarlo per un mandato europeo a suo carico (è accusato di violenza sessuale) e verrebbe estradato verso la Svezia che a sua volta lo consegnerebbe agli stati uniti dove rischia l’ergastolo per accuse di spionaggio (un gran jury sta investigando su wikileaks e il suo fondatore dal 2010 quando furono pubblicati documenti confidenziali concernente le attività dell’esercito americano in afghanistan e in iraq).

Anche le prossime presidenziali francesi potrebbero decidere del futuro di Assange. Il candidato del partito di sinistra de “la France insoumise” Jean Luc Mélenchon, ha dichiarato che se dovesse vincere le elezioni, gli accorderebbe la nazionalità francese, l’asilo politico e gli darebbe niente meno che la legione d’onore.