venerdì, Marzo 29, 2024

Julia Margaret Cameron: la fotografa dell’età Vittoriana

Senigallia Città della Fotografia col sostegno della Regione Marche e la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Prosegue infatti il percorso espositivo dedicato ai grandi maestri dell’obbiettivo internazionale, allestendo una mostra su Julia Margaret Cameron. Uno sguardo sulle origini stesse della fotografia, proposta da Massimo Minini e Mario Trevisan. Fino al 28 febbraio a Palazzo del Duca.


Due nuovi libri illuminano il lavoro di Marcel Proust


Com’organizzato il percorso della mostra di Julia Margaret Cameron?

In mostra è presente un nucleo di 26 scatti di Julia provenienti dalla collezione del gallerista Massimo Minini. Si tratta del nucleo più consistente ad oggi esistente in Italia. Il percorso si sviluppa secondo una narrazione che racconta l’esperienza fotografica della Cameron. Una sperimentazione si articola tra ritratti borghesi, ispirazioni preraffaellite, e la rappresentazione di scene letterarie.

La fotografa

Julia Margaret Cameron nasce nel 1815 a Calcutta, fotografa inglese esponente del pittoricismo. È la prima donna ad essere ammessa alla Royal photographic society. Scopre la passione per le immagini su rullino all’età di cinquant’anni, grazie alla figlia che le regala la sua prima macchina fotografica. Gli scatti traducono in arte l’atmosfera sognante dell’età Vittoriana col caratteristico “fuori fuoco” che evidenzia l’aspetto onirico tipico del gusto dell’epoca. Utilizza una tecnica simile Marcel Proust in “La strada di Swann” e Gérard de Nerval in “Sylvie“. Tra le personalità che l’artista ha immortalato ci sono: Thomas Carlyle, Lord Alfred Tennyson, Robert Browning, Henry Herschel.

Massimo Minini e Julia Margaret Cameron

Il curatore spiega così la nascita del suo interesse per Cameron. “È stato un amore a prima vista. Un giorno di un mese di un anno che non ricordo vedo in una mostra delle strane foto, fotografie certo, albumine sicuramente. Ma con qualcosa che mi attira e che non so definire. Da allora l’ho inseguita nei libri, nei musei, nelle aste. Queste foto sono il risultato di quell’inseguimento”. Ci sono alcuni scatti di Roger Fenton, Robert Adamson e Oscar Gustave Rejlander. Provenienti dalla collezione personale di Minini, le foto integrano il quadro storico in cui si muoveva Julia Margaret. Dalla stessa collezione proviene uno scatto di Lewis Carroll. Il personaggio del libro è ispirato a Alice Liddell, tra le “modelle” di Julia presenti in mostra nelle vesti di antiche divinità. L’esposizione è accompagnata da un catalogo dell’editore Danilo Montanari con un saggio di Francesca Maria Bonetti.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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