Johnson scriverà un libro di memorie sul suo periodo da premier

Boris Johnson racconterà il suo periodo a Downing Street dopo aver firmato un accordo per le sue memorie che si pensa valga una somma a sette cifre con la casa editrice HarperCollins di Rupert Murdoch. È probabile che l’ex Primo Ministro inizi a lavorare sul resoconto più avanti nel corso dell’anno, quando avrà terminato la biografia di William Shakespeare, che è stata rinviata di molto. Arabella Pike, direttore editoriale della casa editrice HarperCollins William Collins, ha descritto la prospettiva del libro come “un libro di memorie del primo ministro come nessun altro”. Ha aggiunto: “Non vedo l’ora di lavorare con Boris Johnson mentre scrive il suo resoconto del periodo in cui è stato in carica durante alcuni degli eventi più importanti che il Regno Unito ha visto negli ultimi tempi”.

Johnson scriverà un libro di memorie

Il libro dovrebbe coprire il periodo di mandato di Johnson, dalla sua nomina a segretario agli Esteri dopo il referendum sull’UE del 2016, passando per le “guerre per la Brexit” in Parlamento fino a quando è diventato leader e primo ministro nel 2019. Il libro di memorie, ancora senza titolo, fornirà il resoconto definitivo dello smacco delle elezioni generali del 2019, dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea nel 2020 e della risposta del governo alla pandemia di Covid-19 e all’invasione russa dell’Ucraina. Inoltre, permetterà a Johnson di raccontare la sua caduta per mano dei suoi stessi parlamentari la scorsa estate, sulla scia del Partygate e di altri scandali. Uno stretto alleato del deputato ha dichiarato lunedì sera al The Telegraph: “Boris Johnson vive nella testa di molte persone senza pagare l’affitto, quindi scrivere un libro sarà una buona opportunità per mettere a verbale la sua versione dei fatti”. Johnson, 58 anni, che è stato reporter ed editorialista del Daily Telegraph per tre decenni prima di entrare nel governo, a volte, quando era Primo Ministro, stringeva un taccuino da reporter, con tanto di data, il che suggerisce che sarà in grado di rispondere su note contemporanee per il suo libro di memorie. Il suo libro di memorie arriverà dopo che l’ex segretario alla Cultura Nadine Dorries avrà pubblicato il suo resoconto della caduta di Johnson, intitolato “Il complotto”. Si dice che Johnson abbia detto ai suoi alleati di “dirle tutto”.

Johnson scrittore

Johnson dovrebbe iniziare a lavorare al libro di memorie dopo aver completato il suo lavoro su Shakespeare – Shakespeare: The Riddle of Genius – che gli era stato originariamente commissionato dall’editore Hodder and Stoughton nel 2015, con un anticipo di 88.000 sterline. Johnson ha scritto quasi una dozzina di libri, tra cui una biografia di Winston Churchill, The Churchill Factor, e il libro per bambini autoillustrato The Perils Of Pushy Parents, che ha venduto quasi 613.000 copie. HarperCollins ha acquistato i diritti mondiali del libro in un accordo negoziato da Natasha Fairweather presso gli agenti Rogers, Coleridge & White. HarperCollins – controllata da News Corp, che fa capo all’editore di giornali Rupert Murdoch – ha una storia di pubblicazione di memorie di primi ministri, avendo acquistato i diritti di “For the Record” di David Cameron, pubblicato nel 2019, per una cifra fino a un milione di sterline. Si ritiene che Johnson abbia concordato un anticipo di ben oltre 1 milione di sterline per le sue memorie. È improbabile che la somma pagata sia pari ai 4,6 milioni di sterline pagati all’ex primo ministro laburista Tony Blair per il suo libro di memorie su Downing St, “A Journey”, pubblicato nel 2010. Johnson ha rifiutato di commentare. Un amico ha detto che rivelerà qualsiasi anticipo di denaro nel modo consueto alla Camera dei Comuni. Il giornalista che c’è in Johnson saprà anche che un libro di memorie rapido garantirà che il suo resoconto del periodo trascorso in politica sia ancora rilevante per l’ambiente politico moderno in rapido movimento. Vorrà evitare il destino di Cameron, che si è dimesso da premier nel 2016 ma ha pubblicato il resoconto del suo mandato solo tre anni dopo, nel 2019, suscitando un’alzata di spalle collettiva da parte del villaggio di Westminster.