giovedì, Aprile 25, 2024

Joaquín Sorolla: Dipingere è come respirare

Joaquín Sorolla dipingere è come respirare. Lo spagnolo Joaquín Sorolla nasce a Valencia il 27 febbraio 1863 da una famiglia di umili origini. Joaquín Sorolla a due anni perde entrambi i genitori e viene adottato dagli zii. Malgrado dispongano di pochi mezzi assecondano fin da subito le sue attitudini per il disegno.

Joaquín Sorolla: Dipingere è come respirare


Joaquín partecipa mentre lavora nella bottega dello zio, a corsi serali di disegno nella scuola professionale per artigiani. Quando compie 15 anni gli zii decidono di liberarlo dagli impegni di lavoro e di mandarlo a tempo pieno all’Accademia di Belle Arti di San Carlo, dove inizia il suo apprendistato.

Joaquín Sorolla: Dipingere è come respirare

Joaquín Sorolla gli effetti luce

Mentre studia conosce Antonio Garcia proprietario di un laboratorio fotografico che capisce subito quali sono le doti artistiche di Joaquín Sorolla. Lo aiuta a sviluppare il talento che vede fluente e in cerca sempre di un punto di originalità. Gli offre un lavoro nel laboratorio permettendogli di dipingere nella soffitta del suo studio. Questa esperienza sarà fondamentale per il pittore valenziano perché gli permetterà di iniziare a studiare la luce, uno dei temi ricorrenti e fondamentali della sua futura produzione artistica.

La sua attività artistica cresce

Dipingere è come respirare

Mentre studia espone e si confronta con il mondo dei concorsi a premi. Partecipa nel 1881 ad una mostra a Madrid dove non viene notato ma in cui apprende, visitando El Prado, nuove idee e tecniche pittoriche che lo segneranno profondamente. Nel 1884 Joaquín Sorolla partecipa all’esposizione nazionale di Madrid con un quadro di ispirazione patriottica: “2 maggio 1908” e ottiene il secondo posto. In quello stesso anno vince un concorso provinciale indetto a Valencia che gli permette, grazie ad una borsa di studio, di trasferirsi a Roma.

Da Roma a Parigi a cercare la giusta luce

Joaquín Sorolla: Dipingere è come respirare

Proprio nella capitale italiana conosce Pedro Gil Moreno un uomo eclettico dalle vaste possibilità economiche. Moreno che si diletta a dipingere, gli consiglierà di visitare Parigi dove Sorolla apprende nuove tecniche pittoriche. A Parigi Joaquín Sorolla capirà non solo che i suoi temi sono diversi dalle esigenze estetiche dell’epoca, ma anche che la sua pittura è necessariamente legata ad una realizzazione “en plein air” e non in studio. Proprio grazie a questa idea e a grazie al suo soggiorno parigino l’artista focalizza ancora più precisamente il suo scopo pittorico, incentrato sulla luce.

Joaquín Sorolla e Il suo stile

Joaquín Sorolla e la luce

Uomo dalla sensibilità straordinariamente fragile la cui pittura è come il respiro: essenziale, necessaria e obbligatoriamente costante allo stesso tempo. Sorolla è un pittore instancabile, ogni attimo della sua vita è dedicato al lavoro. Sono le continue riflessioni e ricerche che lo porteranno a livelli artistici assai.

Gli incontri artistici che cambiano la vita

Joaquín Sorolla al mare

Joaquín si butta a capofitto nella pittura partecipando ai principali concorsi nazionali e internazionali. In questo periodo incontra due pittori che saranno molto utili alla sua maturità di artista: José Jiménez Aranda e Aureliano de Beruete. Il primo lo consiglia su quali temi concentrare il suo talento favorendo l’aneddotica popolare, dedicandosi ai dettagli che all’epoca erano molto considerati e lavorando su pennellate più misurate. Beruete gli permette di entrare nell’alta società procurandogli molte richieste per i ritratti di membri di famiglie facoltose e nobili, lavori che gli permettono di risolvere i suoi problemi economici.

L’unicità di Joaquìn Sorolla

la sua unicità Joaquín Sorolla: Dipingere è come respirare

La sua sensibilità e la capacità di richiamare con il colore i dettagli di ogni singola scena che dipinge lo rendono un pittore unico. I premi che vince finalmente richiamano l’attenzione su di lui degli addetti ai lavori e dei collezionisti: la sua carriera raggiunge l’apice. Ma proprio questo successo gli permette di capire che è distante da ciò che realmente vuole dipingere.

Intuizioni tormentate

 Dipingere è come respirare

Negli anni successivi la sua pittura cambia avvicinandosi a quella di Velasquez che lui amava e considerava il più grande pittore di tutti i tempi. Raggiunge la maturità e finalmente si sente realizzato. Dichiara che per anni aveva cercato un ideale di pittura che aveva solo intravisto. Ora libero dagli obblighi di una pittura convenzionale, può dipingere solo ciò che vede e sente. E i quadri successivi sono straordinari: “La convalescenza di mia figlia” del 1909. “Bambini sulla spiaggia” dove l’energia del sole e la luminescenza del mare sembrano in costante movimento come se il quadro fosse sempre vivo.

Gli ultimi grandi successi e l’addio

Dopo immensi successi e riconoscimenti, Joaquín Sorolla muore a Cercedilla, all’età di 60 anni il 10 agosto del 1923, circondato dall’amore dei suoi familiari.

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