giovedì, Aprile 18, 2024

Calvino: la scrittura e i classici di un grande scrittore

Calvino: i classici “il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall’esser definito. E questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne“.
(Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino)

Italo Calvino: il fenomeno della letteratura?

Sono trascorsi 33 anni dalla scomparsa di Italo Calvino, uno dei più grandi scrittori del novecento che ha lasciato un patrimonio immenso di idee, pensieri e arte. L’arte che si ritrova in ogni frase, paragrafo e capitolo delle tante sfaccettature di un grande scrittore quale è stato. Riscoprire i suoi libri, dopo l’obbligo alla lettura che viene impartito nelle scuole, è come scoprire un tesoro che abbiamo sempre avuto nella maggior parte degli scaffali di casa nostra. Infatti lo stesso Calvino sostiene: “non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore. Tranne che a scuola: la scuola deve farti conoscere bene o male un certo numero di classici tra i quali (o in riferimento ai quali) tu potrai in seguito riconoscere i tuoi classici. La scuola è tenuta a darti degli strumenti per esercitare una scelta; ma le scelte che contano sono quelle che avvengono fuori e dopo ogni scuola”.

La bellezza dei classici di Calvino è immortale?

La stupefacente bellezza dei classici è questa, “noi cambiamo e anche il libro sembra cambiare. Vi troviamo e scopriamo cose che non avevamo prima considerato o che avevamo solo intravisto ma di cui, solo dopo, siamo in grado di comprendere in pienezza il significato e la bellezza”. Perché leggere i classici è il titolo di un’opera letteraria di Italo Calvino, pubblicata postuma, che raccoglie circa trentacinque scritti realizzati a cavallo degli anni ’70 e ’80 e apparsi su varie testate giornalistiche. E nella rete impazzano pezzi dei suoi scritti sotto forma di aforismi, ma ciò non conta se anche una sola persona si apre a ciò che prima non conosceva, seppur una frase sola invita poi al volgere lo sguardo verso un mondo nuovo. Qui il patrimonio che abbiamo ereditato da Italo Calvino riportato quasi interamente, ho omesso i film, perché “Per vaste che possano essere le letture di formazione d’un individuo, resta sempre un numero enorme d’opere fondamentali che uno non ha letto 

Saggi pubblicati in vita

  • Appunti sulla narrativa come processo combinatorio (1967)
  • Vittorini. Progettazione e letteratura, All’insegna del pesce d’oro (1968) [già in “Il Menabò“, 10, 1967]
  • Tarocchi. Il mazzo visconteo di Bergamo e New York, Parma, Ricci, 1969.
  • La tradizione popolare nelle fiabe, in Storia d’Italia, vol. 5 – tomo 2: I documenti (1973)
  • Autobiografia di uno spettatore, in Federico Fellini, Quattro film. I vitelloni, La dolce vita, 8 1/2, Giulietta degli spiriti, Torino, Einaudi, 1974.
  • Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società (1980)
  • Collezione di sabbia (1984)

Edizioni postume

  • Sotto il sole giaguaro (1986)
  • Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio (1988)
  • Sulla fiaba (1988)
  • La strada di san Giovanni (1990)
  • Perché leggere i classici (1991)
  • Prima che tu dica “pronto” (1993)
  • Eremita a Parigi (1994)
  • Mondo scritto e mondo non scritto (2002)
  • Il libro dei risvolti (2003)

     

Italo Calvino: I Meridiani Mondadori

  • Romanzi e racconti, ed. diretta da Claudio Milanini
    • vol. 1: Romanzi e racconti I.
    • vol. 2: Romanzi e racconti II.
    • Vol. 3: Racconti sparsi e altri scritti d’invenzione.
  • Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti.
  • Lettere 1940-85.

Curatele

  • Rivista “Il Menabò” (1959-66)
  • Cesare Pavese, Poesie edite e inedite (1962)
  • Cesare Pavese, Lettere 1945-50 (1966)
  • Charles Fourier, Teoria dei quattro movimenti. Il nuovo mondo amoroso (1971)
  • Collana “Centopagine” presso Einaudi (1971-85)
  • Silvina Ocampo, Porfiria (1973)
  • Tommaso Landolfi, Le più belle pagine scelte da Italo Calvino (1982 presso Rizzoli, poi Adelphi)
  • Racconti fantastici dell’Ottocento, 2 volumi (1983 presso Mondadori)

La consistency di Italo Calvino: il valore delle sfumature


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